Aids, nel Bellunese 95 casi con 61 morti
BELLUNO. L’Aids: una malattia spesso dimenticata ma più diffusa di quanto si creda. Anche in Veneto.
Dal 1988 a fine 2015 in territorio regionale sono state segnalate infatti 12.991 nuove diagnosi da Hiv, con circa 320 nuovi casi l’anno. Dal 1984 a dicembre 2015 i casi di Aids in Veneto sono stati 3.753, 2.540 dei quali deceduti, pari al 67,7%.
Si stima che a dicembre i casi prevalenti siano 1.200, stante che negli ultimi due anni non sono stati segnalati decessi. Questi dati sono frutto dei monitoraggi effettuati dai Registri Hiv e Aids operativi in Veneto, i cui report sono stati diffusi ieri dall’assessore alla Sanità Luca Coletto, in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Fino al 1990 la distribuzione territoriale della malattia era caratterizzata da differenze molto marcate tra le diverse province venete, con una elevatissima incidenza nella provincia di Vicenza. In questi ultimi anni il quadro complessivo si è modificato, mostrando nette differenze tra i diversi anni.
Nel 2015 l’incidenza massima si è avuta nelle province di Verona e Rovigo (oltre 2 casi ogni 100.000 abitanti), seguite dalla provincia di Vicenza (1,3), Padova e Belluno (1,0). Le province di Treviso e Venezia riportano tassi di incidenza inferiori a 1,0 casi ogni 100.000 abitanti.
Per quanto riguarda la provincia di Belluno, dal 1984 al 2015 sono 62 i casi residenti registrati nell’Usl 1 (di cui 38 deceduti), 33 (con 23 deceduti) nell’Usl 2. «La mortalità a zero negli ultimi due anni dimostra come questa malattia, tutt’altro che scomparsa, venga curata al meglio dalle nostre strutture sanitarie, che utilizzano le terapie più avanzate a disposizione della comunità scientifica», sottolinea Coletto, «ma i 320 nuovi casi all’anno di positività all’Hiv dimostrano che il rischio di contrarre la malattia è tutt’altro che scomparso. Dal punto di vista della prevenzione lavoriamo prima di tutto sulla corretta informazione tra i giovani riguardo a comportamenti a rischio, sulla promozione di corretti stili di vita anche alla luce delle modifiche avvenute negli anni della caratteristiche comportamentali di chi ha contratto il virus. Poi curiamo, direi piuttosto bene visto lo stop della mortalità, ma la guardia non va abbassata». L’assistenza ai pazienti con infezione da Hiv in Veneto è affidata ai Centri di malattie infettive, dislocati nei capoluoghi di provincia (Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia-Mestre, Verona, Vicenza) e in due altri centri locali (Santorso in provincia di Vicenza e Legnago in provincia di Verona). In questi centri è possibile fare il test per Hiv in modo anonimo e gratuito e senza impegnativa del medico di medicina generale. La privacy dei pazienti è assicurata secondo quanto previsto dalle normativa nazionale (legge 135/90) e regionale e, una volta documentata l’infezione, è prevista una esenzione del ticket. (m.r.)
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