Agrifondo mutualistico arrivano nuovi soldi per danni in agricoltura

belluno. Ci sono 400 imprese del settore agricolo bellunese che sono interessate ad un accordo firmato tra i presidenti di sei consorzi di difesa di Veneto e Friuli Venezia Giulia che si sono dati appuntamento dal notaio (dottor Maurizio Bianconi, Notaio di Treviso) per concretizzare un progetto sul quali si sta lavorando da diversi anni.

Si è infatti rafforzata l’associazione interregionale Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli Venezia Giulia che negli ultimi tre anni ha indennizzato oltre 3 milioni di euro per danni da avversità atmosferiche, per quelli provocati dalla fauna selvatica e dalle malattie delle piante.

La novità sta nel fatto che finora si è potuto attingere ai soli soldi accantonati dagli agricoltori, ma dal 2019 grazie al nuovo quadro normativo predisposto dall’Unione Europea e attuato in Italia, questi importi potranno più che triplicare grazie ad un importante supporto dei fondi europei.

Agrifondo Mutualistico è una delle primissime realtà a livello nazionale ed europea ad essere pronta per il riconoscimento alla gestione di questi importanti contributi comunitari da parte del Ministero delle politiche Agricole Ambientali Forestale e del Turismo.

Valerio Nadal presidente dell’associazione spiega: «Ora possiamo, grazie all’esperienza accumulata, guardare con coraggio ad un futuro sempre più mutualistico in ambito agricolo ed affrontare con decisione tematiche finora tabù per le compagnie assicurative quali le fitopatie (malattie delle piante quali la peronospora della vite) ed insetti (ad esempio la diabrotica del mais, la cimice asiatica per le orticole e la frutta)», tutte problematiche che riguardano da vicino anche il territorio bellunese.

La nuova realtà punta ad erogare quattro milioni all’anno di indennizzi per i prossimi tre anni interessando oltre 20.000 agricoltori nelle due regioni.

Nel Bellunese sono interessate appunto circa 400 imprese agricole. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi