Affluenza record come d’estate «Già tante prenotazioni»
BELLUNO. Con la festa dell’Epifania si chiude la magica stagione invernale dei rifugi alpini. Tante strutture, infatti, sono state riaperte per l’accoglienza di Natale e di fine anno. «Non è semplice raggiungere (a piedi) il mio rifugio, però posso dire che l’affluenza è stata fruttuosa come quella d’agosto» confessa Barbara Zanvettor, gestore del rifugio “Chiggiato”, che si trova ai piedi delle Marmarole, in Comune di Calalzo.
«Chiudo oggi ma, compatibilmente con le condizioni meteo, aprirò tutti i fine settimana, sino alla prossima primavera». Italiani e stranieri gli appassionati che sono saliti al “Chiggiato”, il più delle volte per cercare quell’oasi che li estraniasse dallo stress della vita quotidiana. I rifugi, dunque, come un’alternativa alle “cittadine di massa”, Cortina in particolare.
«Noi abbiamo già prenotazioni per la prossima estate, la maggior parte effettuate da escursionisti tedeschi. La prima condizione che ci chiedono è che il posto sia poco frequentato – fa sapere Paolo De Lorenzo, che conduce il rifugio “Padova”, dall’altra parte di Domegge -. È da 20 anni che sono quassù e da 20 anni apro anche a Natale e a fine anno. Qui si arriva solo a piedi, camminando per 7 chilometri, in quanto la strada è in parte ghiacciata. Ma sono soddisfatto della frequentazione; l’ambiente, d’altra parte, è straordinario. E siamo, appunto, nel cuore della montagna selvaggia, quella delle piccole Dolomiti Unesco, che tanto sta affascinando anche gli stranieri».
Anche De Lorenzo chiude quest’oggi ma continuerà l’attività nei fine settimana. Dall’altra parte del Cadore, oltre al “Talamini” e al “Carestiato”, è rimasto aperto in questi giorni il “Città di Fiume”, da cui si può godere di un panorama straordinario sul Monte Pelmo. Mario Fiorentini è uno dei dinamici gestori del rifugio. «Chiudiamo all’Epifania perché i costi sono molto alti. E non solo per il riscaldamento ma anche per la pulizia dei parcheggi e la manutenzione della sentieristica. Basta che arrivi una nevicata e si complica tutto».
Anche il “Città di Fiume”, tuttavia, si impegna a riaprire nei fine settimana qualora ritornino giornate invitanti come quelle appena trascorse. «Sarebbe un vero peccato – sottolinea Fiorentini – non offrire ai turisti l’opportunità di ammirare ed apprezzare le nostre straordinarie bellezze. Ma le istituzioni, come già fanno con gli impiantisti dello sci, dovrebbero provvedere ad alcuni servizi essenziali per la sicurezza. Ci riferiamo, ad esempio, alla gestione dei parcheggi e alla battitura delle piste. Con un minimo di supporto – conclude Fiorentini -, numerosi altri rifugi potrebbero aprire e rendere ancor più affascinante la nostra montagna». Restano ovviamente aperti tutti i rifugi di servizio agli impianti. Dopo le favolose Festività di Natale e di fine anno, non chiuderà il rifugio “Auronzo” sulle Tre Cime di Lavaredo, metà di centinaia di escursionisti ogni giorno, che lo raggiungono a piedi, con le ciaspole, gli sci o con la motoslitta. —
F.D.M.
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