«Affitto negato perchè siamo del sud»

CALALZO. Una famiglia di residenti a Calalzo lamenta di essere vittima di un episodio di razzismo: si lamenta dell’atteggiamento di alcuni concittadini e non risparmia critiche neppure al sindaco Luca De Carlo. I fatti. La famiglia Longobardi-Ferrara è arrivata in Cadore dalla provincia di Napoli e risiede regolarmente a Calalzo ormai dal 1996. Da circa otto anni è in affitto in una casa in zona Molinà, senza aver mai creato alcun tipo di problema. Il padrone di casa ad un certo punto ha però deciso di vendere l'immobile e, seguendo le norme di legge, nel mese di febbraio di quest'anno ha fatto pervenire alla famiglia la lettera in cui la avvisava di tale decisione, dandole tempo fino a novembre di quest'anno per cercarsi un altro appartamento.E fin qui tutto nella norma.
«Il problema nasce quando iniziamo a cercarci un altro appartamento», dice la famiglia, «e, avendo piacere di rimanere in questo Comune dove abbiamo la residenza ormai da sempre, ovviamente abbiamo fatto partite le ricerche proprio da Calalzo. Ebbene nessuno, e ribadiamo nessuno», dicono i Longobardi-Ferrara, «abbiano scoperto che, nonostante i molti appartamenti vuoti che ci sono in affitto, è disposto ad affittare a gente del sud; o, meglio, ai terroni, come ci definiscono loro. Saremo pure terroni, e di questo secondo noi c'è solo che da andare fieri, visti i diversi modi di accogliere la gente che arriva da altri paesi; ma intanto non arriviamo certo dall'Africa», aggiungono, «e questo non per essere a nostra volta razzisti ma solo per fare notare che siamo qui da quasi 20 anni. Quello che ci fa specie e che, per gli stranieri che arrivano in Italia, oggi si mobilitano tutti; per affittare tutto l'anno una casa a persone del posto, dato che dopo 20 anni di residenza ci riteniamo cittadini cadorini, e che pagano non si muove invece nessuno.Nemmeno il sindaco», aggiunge la famiglia, «che pure aveva promesso di aiutarci. Ma l’assurdo sta qui: ci rendiamo conto che dobbiamo affidarci alla buona parola del primo cittadino per avere un appartamento in affitto? Ma dove siamo?».
Poi la famiglia parla della goccia che ha fatto traboccare il vaso e che l’ha convinta che di vero e proprio episodio di razzismo si tratta. «Qualche tempo fa abbiamo contattato una signora del posto, che ci conosce bene e di cui non facciamo il nome per evidenti motivi di privacy, che aveva messo il cartello “affittasi” su uno dei suoi appartamenti. Quando l'abbiamo contattata», spiega la famiglia, «ci ha risposto che non affittava per tutto l'anno. Tutto bene, se non fosse per il fatto che ora siamo venuti a sapere che invece ha affittato ad un ragazzo del posto e per tutto l'anno. Perchè questa presa in giro? Siamo nel 2014, è mai possibile che ancora dobbiamo combattere con l'ignoranza e il razzismo della gente verso le persone del sud? Sì», è la conclusione, «perchè a questo punto ci sentiamo trattati peggio degli stranieri che arrivano dall'Africa. E non ci resta altro da fare che cercare altri appartamenti in paesi limitrofi, sperando che gli i cittadini di quei posti siano di mentalità un po’ più aperta di tanti di quelli di Calalzoi. Altrimenti non ci resterà che cambiare lavoro e soprattutto cambiare regione».
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