«Addio Filippine» padre Vittorio lascia la sua missione

FELTRE. Gli amici feltrini si preparano a riabbracciare padre Vittorio Cavallaro, che sta facendo le valigie per rientrare definitivamente in Italia, richiamato dal Padre generale della congregazione dei Canossiani per fine estate. Dopo aver passato 39 anni nelle Filippine come missionario ed essere sopravvissuto al tifone Haiyan nel novembre 2013 e aver superato indenne anche il tifone Hagupit che si è abbattuto sulle isole nell'oceano Pacifico del sud-est asiatico nel dicembre 2014, si avvicina il ritorno del religioso nativo del padovano, ma che in città è stato presenza attiva per anni al vecchio patronato dei padri Canossiani di via Luzzo, accompagnando una generazione di feltrini in quelle estati.
Non ha ancora deciso dove stabilirsi, se tornare a vivere a Feltre, o avvicinarsi ai familiari a Conselve, oppure scegliere un'altra destinazione. «Dalle ultime notizie avute direttamente da padre Vittorio, il suo rientro definitivo in Italia è previsto per settembre». Ad annunciarlo è l'amico Giuseppe Nilandi, che con il settantaseienne Canossiano ha un rapporto personale. «Se vuole venire a Feltre, niente di meglio», aggiunge.
Per chi lo conosce e per i fedeli, sarà un'emozione riabbracciarlo e dargli il bentornato: «Il giorno in cui arriverà, organizzeremo senz'altro una grande festa per accoglierlo, qualcosa di particolare sicuramente», assicura l'amico Nilandi, che da sempre fa da tramite con chi vuole inviare soldi al frate che è partito come missionario nel 1977 per Jipapad, una regione dell'isola di Samar, tornando ogni tanto nella sua vecchia città per salutare i sostenitori delle sue iniziative.
Una volta ritirato dalla missione di Jipapad, dove è rimasto per 35 anni, padre Vittorio Cavallaro si è spostato a Borongan, sulla costa, capoluogo della provincia di Eastern Samar, nella regione del Visayas orientale, dove continua a portare avanti il suo impegno. «Ha già cominciato a spedire alcuni oggetti personali, per non avere troppo bagaglio al seguito», riferisce Giuseppe Nilandi. «Sto mandando via per posta i mie libri e agende per non avere troppo carico», gli ha scritto padre Vittorio via e-mail, che ha un legame forte con le Filippine e il distacco per lui è difficile. «Viene via a malincuore, ma tecnicamente non può più rimanere lì», spiega ancora l'amico.
«Lui è ancora molto attivo verso la gente del posto: la settimana scorsa per esempio aveva una ragazza con una malattia difficile da curare e molto costosa, che è stata salvata». E ancora: «C'era una famiglia che aveva avuto danni alla casa, ricostruita tramite una donazione, e l'altro giorno padre Vittorio mi ha spedito la fotografia mentre stava benedicendo l'interno dell'abitazione».(sco)
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