Addio all’ex sindaco Gregori, patron del ristorante Capriolo: lutto a Vodo di Cadore

VODO. Il Cadore ha perso un protagonista dell’impresa e dell’impegno sociale, Giacomo Gregori, spentosi lunedì all’ospedale di Belluno dove era ricoverato con il Covid.
Gregori, oltre che come amministratore pubblico e ristoratore, era conosciuto anche come una persona di grande umanità, sempre sorridente e con un’attenzione per tutti. Aveva festeggiato gli 80 anni alcuni mesi fa, in occasione della riapertura del suo ristorante, il prestigioso Al Capriolo.
È stato ristoratore ma anche consigliere comunale di Vodo e poi sindaco dal 1990 al 1995. In qualità di rappresentante del Comune di Vodo si trovò a vivere un momento difficile dell’ente nel 1988, quando la improvvisa scomparsa del presidente della Magnifica comunità Giuseppe Vecellio, morto a Roma, l’aveva resa orfana. Fra gli schieramenti politici era nata una conflittualità vivace. Senza nessun timore Gregori aveva accettato di assumere l’incarico di vicepresidente realizzando gli obiettivi prefissi dalla giunta precedente.
Nello stesso periodo aveva accettato la presidenza della Comunità montana Val Boite impostando anche il progetto della ciclabile Alta Via delle Dolomiti.
Giacomo Gregori aveva raccolto l’eredità della sua famiglia che sin dall’inizio del 1800 gestiva a Vodo un servizio di vitto e alloggio agli avventori in transito da e verso l’Impero austro-ungarico.
L’attività nel 1950 divenne locanda con cucina che “Jaco” prese in mano continuando e trasformando l’attività dei propri avi nel prestigioso ristorante Al Capriolo, portato avanti con la moglie Marina De Sandre e poi con i figli Massimiliano e Pietro Antonio, quest’ultimo scomparso prematuramente.
«Oggi», ha commentato il presidente della Magnifica, Renzo Bortolot, «Giacomo Gregori rappresentava un simbolo di impegno sociale e professionale degno di ammirazione e di pubblica stima».
Molto impegnato anche sul piano sociale, figura come socio del Lions Club Cadore Dolomiti, già dal 1979. Nell’ambito del Club ha ricoperto varie cariche ed è stato presidente nell’anno sociale 1997/98, continuando a collaborare anche con i nuovi “service”.
Molto sentito il saluto dell’attuale presidente del Lions Club Cadore Dolomiti, Roberto Granzotto rivolto ai famigliari: «Marina e Massimiliano, il vuoto che vi lascia è certamente incolmabile. Sappiate che ha saputo a tal punto essere presente con la sua intelligenza, il suo garbo, la sua straordinaria vitalità, la sua orgogliosa appartenenza al nostro club, che lascerà un vuoto incolmabile anche in noi tutti. Mai parola fuori luogo, sempre pronto a incoraggiare e stimolare, sempre pronto a fare gruppo con il suo humor tipico di una spiccata intelligenza».
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