Addio a Sergio Monestier per oltre trent’anni ha gestito il bar La Cerva

Belluno. Il suo bar era una tappa obbligata per i soldati che facevano la naja a Belluno. E non solo perché era “di strada”: la sua presenza, e quella della moglie Patrizia (che in città tutti conoscono come Marisa), rendevano il bar La Cerva la seconda casa dei militari.
Sergio Monestier, storico gestore del locale, è scomparso all’età di 80 anni. Aveva gestito il bar La Cerva per trentaquattro anni, dal 13 settembre 1970 al 30 settembre 2004. Erano anni di naja, quelli, anni in cui Belluno dalle 17 si popolava dei militari in libera uscita. Tutti facevano almeno una tappa a salutare Sergio e Patrizia. Il locale veniva affettuosamente chiamato “Il bar della mamma”, proprio per quel rapporto che si era creato con Patrizia e che è rimasto nel tempo, tanto che molti militari tornavano a Belluno a trovare la coppia anche quando la naja era ormai un lontano ricordo.
Sergio Monestier è scomparso qualche giorno fa. Per sua espressa volontà il funerale si è svolto in forma privata, alla chiesa di Mussoi, lunedì. Era un grande appassionato di montagna, che riusciva a frequentare nel (poco) tempo libero, e di sport. Era un emigrante di ritorno, Sergio: da giovane si era trasferito a Torino, a lavorare per la Fiat, nel ’70 era tornato ai piedi delle Dolomiti e aveva rilevato il bar all’incrocio della Cerva. È rimasto dietro al bancone per 34 anni.
Amava molti sport, e il suo fu uno dei primi bar a mettere la televisione a colori. Era il 1978, c’erano i Mondiali di calcio in Argentina e Sergio Monestier apriva il bar anche la notte per permettere agli appassionati di seguire le partire dell’Italia. La famiglia chiede in sua memoria di evitare fiori e di preferire offerte alla Cucchini. —
Alessia Forzin
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