Accompagnamento coattivo per il padre dell’imputato
PONTE NELLE ALPI. L’impresa edile fallisce. Alessandro Palma è accusato di bancarotta semplice e fraudolenta. Nell’udienza di ieri avrebbe dovuto deporre il padre Calogero, che non solo non si è visto, ma ha fatto sapere per telefono all’avvocato Degli Angeli che per i prossimi due mesi non tornerà dalla Sicilia, perché ha dei lavori da fare. Un raccolto di non si sa bene cosa. La successiva verifica sul sito di Poste italiane fatta dal giudice Coniglio ha permesso di stabilire che il testimone non ha ritirato la raccomandata.
Il procuratore Pavone ha sottolineato lo scarso interesse a muoversi per partecipare al processo e il collegio ha sanzionato l’uomo con 150 euro e disposto l’accompagnamento coattivo da parte dei carabinieri per il 23 marzo, a mezzogiorno e mezzo.
Secondo l’accusa l’imprenditore non ha pagato la Cassa edile e questo ha fatto partire un’istanza di fallimento. L’uomo è stato dichiarato fallito nel 2012, ma già da quattro anni non teneva la contabilità dell’azienda. Da qui l’imputazione di bancarotta semplice e fraudolenta, che è approdata in tribunale. (g.s.)
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