Abbracci, lacrime e silenzio per Martina

La giovane pallavolista della Spes uccisa da un’auto a Giamosa è stata ricordata al palasport prima delle partita di ieri sera
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Un silenzio, duro, pesante, paralizza la Spes arena, gremita come non mai, negli attimi che precedono l'inizio della partita di B2. Non ci sono striscioni per ricordare Martina Bonavera, la giovane pallavolista morta sabato mattina investita da un furgone mentre andava a scuola. Ma non sono necessari. Basta quel silenzio colmo di dolore.

Martina Bonavera aveva solo 13 anni, una vita davanti, fatta di sogni, speranze, aspettative. Si sono infrante tutte contro il muso di quel Fiat Ducato che procedeva verso Sedico e che all'altezza di Giamosa l'ha travolta, mentre attraversava la strada per andare a prendere l'autobus, alle sette e mezza di quello che doveva essere un normalissimo sabato mattina.

Martina giocava a pallavolo con la Spes Belluno, con le under 14. La società ha chiesto (e ottenuto) la sospensione di tutti i campionati in cui è impegnata. Si è giocato solo in B2, perché la federazione nazionale non ha concesso il rinvio. Ore 18, Spes – Martignacco. Una partita che si disputa in un'atmosfera a tratti surreale. Per lo meno all'inizio, e per tutta la durata del riscaldamento.

Nessun incitamento, nessun urlo. Le ragazze della Spes hanno il lutto appuntato sul petto. Un semplice nastrino nero, che spicca sul giallo sgargiante della divisa. Al saluto a rete che precede l'inizio dell’incontro anche il Martignacco non fa mancare il suo omaggio alla piccola Martina, consegnando un mazzo di fiori alla capitana della Spes, Francesca Secchi. Quando l'arbitro fischia l'inizio del minuto di silenzio, la squadra si schiera a bordo campo.

Le ragazze si tengono per mano, si abbracciano. In tribuna sono tutti in piedi. Lo sguardo è basso, le braccia conserte. Tra il pubblico ci sono alcune ragazze dell'under 13. «Faceva allenamento con noi una volta alla settimana, siamo qui per lei», raccontano. «Quando ci hanno detto cos'era successo, sabato mattina a scuola, non volevamo crederci, pensavamo non fosse nulla, la solita gamba rotta. Invece....».

Il minuto di raccoglimento sembra lunghissimo. Mamme e papà non possono non pensare ai loro figli: «Di solito ci preoccupiamo quando i nostri ragazzi escono la sera, nessuno pensa possa succedere qualcosa mentre vanno a scuola», riflette una madre. In tribuna c'è anche il responsabile del settore giovanile, Giorgio De Salvador: «La notizia della scomparsa di Martina ha destabilizzato tutto l'ambiente, ho ricevuto condoglianze anche da Mareno, tutto il mondo del volley è rimasto scosso. Siamo vicini alla famiglia», dice.

Alla fine ieri la Spes ha vinto e ha dedicato la vittoria a Martina Bonavera. «Era una di noi, le ragazze oggi hanno dato l'anima anche pensando a lei», spiega il mister Giulio Carpene. «Volevamo vincere non solo per la classifica oggi».

«Ci rendiamo conto che per la famiglia questa dedica è poca cosa», riflette Francesca Secchi. «Questo lutto è devastante, vediamo queste ragazze al lavoro in palestra ogni settimana. In spogliatoio come in campo avevamo sempre il pensiero a Martina».

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