A27 chiusa tre notti tra Belluno e S. Croce

Nelle pause tra una pioggia e l’altra, i rocciatori dell’operazione-disgaggio sono ritornati al lavoro ieri sui corpi di frana del Fadalto, dopo la pausa di ferragosto. C’è parecchio materiale da rimuovere in quota, lungo i colatoi di sassi, terra e ghiaia del versante nord del monte Pizzoc. Siti irraggiungibili dalle ruspe, anche dai macchinari che possono “arrampicare”.
Ieri mattina, quando si sono presentati sul cantiere, pioveva insistentemente. E la paura, in questo caso, è che all’improvviso esploda la bomba d’acqua e provochi altri movimenti di terreno. Quindi il personale della ditta specializzata ha dovuto attendere che cessasse la perturbazione. In seguito sono saliti e hanno cominciato a bonificare.
Fin qui il cantiere sulla statale 51, mentre per quanto riguarda l’autostrada A27, riprendono le ricognizioni relative alla sicurezza dei tunnel. Sulla A27 Mestre-Belluno, per consentire attività di ispezione e manutenzione delle gallerie “Cave ovest” e “Fadalto ovest”, nelle tre notti di mercoledì 21, giovedì 22 e venerdì 23 agosto, con orario 22-6, sarà chiuso il tratto compreso tra Belluno e Fadalto Lago di Santa Croce, verso Venezia. In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria a Belluno, proseguire sull’Alemagna verso Venezia e rientrare in A27 alla stazione di Fadalto Lago di Santa Croce.
Ritornando all’Alemagna e al Fadalto, sono almeno tre le situazioni franose che hanno necessità di essere poste in sicurezza. Accanto alle ditte incaricate dall’Anas, ci sono anche quelle che operano nelle pertinenze della Società Autostrade per l’Italia. Pertinenze che sono state attraversate anch’esse dalle masse di detriti in scivolamento. Anzi, è proprio vicino ai piloni autostradali che si trovano gli invasi che hanno il compito di raccogliere il materiale e di impedire che scenda fino sulla statale Alemagna. Raggiungibili da piste forestali create allo scopo, le vasche vengono svuotate non appena si riempiono.
Come spiegavano ieri i competenti uffici dell’Anas, dopo la rimozione dei materiali ancora a rischio caduta, verranno reinstallate le barriere paramassi attraverso i corpi di frana, a varia distanza e, nel contempo, sarà collocata la rete di monitoraggio, attraverso la sistemazione di sensori che, collegati ai semafori dislocati sulla statale, faranno scattare il rosso in caso di emergenza.
Il cantiere veniva dato in conclusione per fine mese, invece la complessità delle opere di bonifica e di impianto è tale che servirà un supplemento di tempo. «Il nostro impegno è massimo per restituire la transitabilità all’Alemagna nei tempi più rapidi», ribadisce l’Anas. —
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