A Pieve di Cadore inaugurata la prima “Bottega bio”

PIEVE DI CADORE. Da sabato il Cadore ha la sua “Bottega bio”: è stata aperta a Tai di Cadore, nelle vicinanze del bivio, dove fino a pochi mesi fa esisteva il negozio d’informatica della famiglia...
Di Vittore Doro

PIEVE DI CADORE. Da sabato il Cadore ha la sua “Bottega bio”: è stata aperta a Tai di Cadore, nelle vicinanze del bivio, dove fino a pochi mesi fa esisteva il negozio d’informatica della famiglia Silvestri.

L’apertura di questa attività era molto attesa in Centro Cadore e per questo la sua inaugurazione è diventata una grande festa per tutti: dai soci dell’associazione “El Ceston”, ai molti amanti di cibi biologici sparsi ormai in tutto il Cadore, alle autorità. Tra queste il sindaco Maria Antonia Ciotti, forse la più entusiasta tra gli amministratori, anche perché sono anni che nella sua amministrazione viene riservata attenzione alla possibilità di vivere una vita sana e non inquinata da pesticidi o dai prodotti chimici usati in agricoltura.

«Oltre a queste considerazioni, ha affermato il sindaco subito dopo la benedizione impartita da don Francesco, parroco di Perarolo, «oggi sono contenta di osservare che l’economia del Comune di Pieve si sta risvegliando perché in questi mesi sono più i negozi che aprono di quelli che chiudono. Tra l’altro sono soddisfatta per aver visto i distributori di alimentari sfusi. Grazie a questa modalità di vendita sarà possibile rispettare maggiormente l’ambiente, non dovendo gettare negli Rsu le bottiglie e i contenitori di plastica».

Tra le possibili nuove attività che il negozio si propone d’iniziare c’è infatti la vendita di alimenti sfusi: pasta, riso, arrivando perfino – se sarà possibile – anche al latte fresco. «Questo negozio», ha affermato Flora Silvestri, la titolare della nuova attività, «non è solo un punto vendita di prodotti biologici, ma il punto di arrivo dell’esperienza acquisita nel corso di tredici anni di acquisti solidali fatti attraverso l’associazione “El Ceston”».

L’associazione è stata la prima in Cadore ad introdurre il metodo dei Gas (Gruppi di acquisti solidali). E grazie a quel gruppo iniziale ha iniziato a diffondersi tra le famiglie l’uso di cibi biologici. Nello stesso tempo, frequentando i produttori di prodotti biologici, l’associazione ha cercato di diffondere la filosofia di questi prodotti.

«Sono stata fortunata», ha aggiunto Flora Silvestri, «anche mio marito Aldo, che in quegli anni gestiva un centro informatico, aveva lo stesso rispetto per l’ambiente e per la cura della salute attraverso l’alimentazione. Così, quando mio marito è scomparso alcuni anni fa, un po’ alla volta mi sono preparata a gestire un negozio di questo tipo ed oggi che ci sono riuscita, posso dire di essere contenta, anche perché non ho tradito gli ideali di mio marito».

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