A fuoco un edificio abbandonato, salvi due senzatetto

Le fiamme forse partite da qualche oggetto usato per riscaldarsi, lo stabile si trova sotto il ponte degli alpini a Belluno

Un incendio ha distrutto un antico stabile sotto il ponte degli Alpini, alla fine di via Cesa. Il rogo non ha coinvolto le due persone che avevano trovato riparo nella casa abbandonata e disabitata, già più volte sgomberata da senzatetto e stranieri clandestini. Una persona pare sia andata via prima della distruzione completa.
L’incendio è scoppiato ieri mattina intorno alle 5.30, per cause colpose: l’ipotesi è che sia stato acceso qualche oggetto per scaldare gli ambienti, forse un braciere dal momento che nella struttura non c’è più stata energia elettrica da un bel pezzo.
Fatto sta che il fuoco ha ben presto divorato l’intera abitazione disposta su più piani, in un boschetto giusto sotto il ponte degli Alpini, nei pressi dell’Ardo.
I vigili del fuoco sono intervenuti in massa: sul posto ben otto automezzi e nove squadre tra vigili del fuoco permanenti e vigili volontari del distaccamento provinciale di Belluno. Ma c’è stato ben poco da salvare.
Salva, questo sì, l’unica persona che polizia e vigili hanno trovato in quel momento, una vecchia conoscenza che già in altre occasioni aveva scelto quegli ambienti come saltuaria dimora: G.R. ha riferito che quella sera c’era un’altra persona in quegli ambienti, non trovata dagli inquirenti.
Sulla natura colposa dell’evento che ha distrutto l’edificio di proprietà della famiglia Doglioni, non pare ci siano dubbi: i vigili del fuoco hanno operato anche con le informative alla autorità giudiziaria; segnalazioni sono state fatte dalla questura anche a Comune e prefettura.
Sul posto le Volanti coordinate dal dirigente Michele Natalicchio: ieri mattina la polizia ha provveduto anche ad apporre i cartelli di divieto di accesso perchè l’edificio è di fatto pericolante per gli enormi danni subiti nel rogo.
Sarà la magistratura a decidere invece se porre tutto sotto sequestro, nell’ambito delle indagini che seguiranno in relazione all’incendio.
Lo spegnimento del fuoco ha richiesto molto tempo: i vigili del fuoco sono rimasti fino a ieri a metà giornata per procedere con lo smassamento e lo spegnimento dei vari focolai, per evitare una eventuale ripresa delle fiamme.
Lo stabile in varie occasioni è stato al centro delle cronache ed era sotto “osservazione” da parte della questura, in quanto notoriamente essendo disabitato, veniva utilizzato come dimora saltuaria e ricovero da senzatetto o stranieri. La questura ciclicamente ha effettuato negli anni degli interventi di sgombero, in seguito a segnalazioni ricevute oppure di iniziativa. Non a caso l’anno scorso fu sgomberato dalla presenza di tre persone, una delle quali aveva un decreto di espulsione dall’Italia.
Ora ci sono dei divieti di accesso che campeggiano sugli ingressi. Il resto lo accerterà l’inchiesta.

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