A Cancia ricreata la Regola Paolo Zanetti è il marigo

Firmato l’atto costitutivo davanti al notaio Ruggero È composta da 35 fuochi famiglia: «Lo statuto è lo stesso di quella di Borca»

BORCA

Ricostituita la Regola di Cancia. Sabato, nella sala comunale della Scola, davanti al notaio Francesca Ruggero, è stato firmato l’atto costitutivo della Regola di Cancia.

Alla sua guida è stato nominato Marigo Paolo Zanetti e la commissione è formata anche da Claudio De Ghetto e Silvano Varettoni, ex azzurro dello sci.

La Regola è composta da 35 fuochi famiglia, si tratta di una piccola comunità frazionale, che un tempo era unita al Consorzio dei monti di Vodo. Poi per varie vicissitudini non è mai stata rifondata. Oggi i regolieri hanno deciso di ricostituirsi per tutelare i 400 ettari di terreno in loro possesso, che si trovano alle falde dei monti Pelmo e Rite, per lo più bosco, e quattro particelle forestali.

«Abbiamo voluto rinsaldare lo spirito di comunità che a Borca ci contraddistingue da sempre», sottolinea Zanetti, «e così abbiamo deciso di ricostituire la Regola di Cancia. L’impegno sarà quello di gestire al meglio, valorizzare, conservare e tutelare il nostro patrimonio, vero scrigno di tesori del bellunese, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco».

È un bel segnale in quanto la comunità riprende interesse per il suo patrimonio che negli anni era stato abbandonato.

«Non è una questione di proprietà», rimarca Zanetti, «in quanto come Regola abbiamo terreni di dimensioni piccole rispetto ad altri enti, ma è più una questione di comunità, di aggregazione, di tutela del territorio».

La Regola di Cancia apre da subito le porte alle donne. Lo statuto è lo stesso della Regola di Borca e prevede che le donne restino regoliere anche se sposano un foresto e possano trasmettere lo stato di regolieri ai figli.

Cosa che ad esempio non avviene nelle Regole d’Ampezzo. «Ora ci convenzioneremo con la Regola di Borca», conclude Zanetti, «con la quale vi è uno spirito collaborativo, per unire i servizi amministrativi e burocratici». —

A.S.

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