A Canale d'Agordo i fratelli Tibolla crescono

Il personale e i titolari del ristorante Alle Codole di Canale d’Agordo gestito dai fratelli Tibolla
Il personale e i titolari del ristorante Alle Codole di Canale d’Agordo gestito dai fratelli Tibolla
 
CANALE.
La forza della famiglia e della tradizione ha premiato il ristorante Alle Codole di Canale d'Agordo, che guadagna mezzo punto nella guida de L'Espresso ai Ristoranti d'Italia. Un locale presente sul territorio dal 1973, e che dal 1989 è gestito dai fratelli Tibolla: Oscar, lo chef, Diego, che cura la cantina da sommelier professionista, e Livia, la maitre di sala, angelo custode dei clienti che trovano in lei consigli, professionalità e accoglienza.  «Siamo una famiglia che tramanda la tradizione», spiega Diego Tibolla, felice di essere l'unico ristorante bellunese ad aver avanzato di un gradino nella classifica della Guida. «Fa onore alla nostra cucina e al gruppo di Alto Gusto di cui facciamo parte». Tra le carte vincenti c'è la qualità dei piatti, fatti con le materie prime del territorio rielaborate in modo creativo: come l'antipasto di pomodoro gratinato con lumache della Val Gares al burro aromatico e fonduta di formaggio agordino di malga, o i cannoli di patate ai finferli e porcini con burro di malga e ragù di cervo. «Usiamo gli ingredienti locali e li presentiamo in chiave moderna», continua Tibolla. Notevole la cantina, con oltre 600 etichette, perchè «molte persone scelgono il ristorante anche in base ai vini che sanno di poter trovare». Nel menu non manca il pesce, «sempre fresco», per deliziare i palati dei bellunesi «che in questo modo non sono costretti a fare cento chilometri per gustarlo». Chissà se il critico gastronomico che ha cenato nel ristorante conosceva l'origine del nome: "codoli" in dialetto locale significa sassi. «Era il soprannome della nostra famiglia», racconta Tibolla. «E siccome il ristorante era gestito da mia madre, fu Codole, al femminile». (a.f.)

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