A caccia di reperti bellici multati dalla Forestale

Alano di Piave, due recuperanti senza permesso sorpresi nella zona di Valderoa Avevano una baionetta e ossa umane. Uno dei due era affidato ai servizi sociali

ALANO DI PIAVE. Le mani sporche di fango e la faccia di chi sa di essersi cacciato nei guai. Difficile negare l’evidenza per i due cercatori di reperti, sprovvisti di permesso, che gli uomini della Forestale di Feltre e di Pian d’Avena hanno sorpreso sabato, nel primo pomeriggio, a Valderoa mentre scavavano tra cunicoli e trincee della Grande guerra nella speranza di incappare in un tesoro. I due avevano già trovato qualcosa: una baionetta arrugginita che poi sarà classificata come fucile italiano mod. 91) e resti umani, ordinatamente riposti in una cassa di cartone. Per uno dei due, Primo Possamai, residente a Nervesa, c’è anche l’aggravante: avendo precedenti per furto ed essendo stato affidato in prova ai servizi sociali, secondo quanto stabilito dal Tribunale di sorveglianza di Venezia, non avrebbe potuto allontanarsi dal suo comune. Quindi la sua posizione si complica e passa in carico ai carabinieri, come il resto dell’inchiesta. Dell’altro uomo invece non sono state rese note le generalità.

Il blitz della Forestale, che evidentemente teneva d’occhio la zona da tempo, è scattato alle 14,30 in un’area che è ricca di reperti e cimeli della Grande guerra, così come peraltro tutta la zona del monte Grappa. Gli uomini hanno sorpreso i due recuperanti intenti nell’attività di scavo. A poca distanza da loro era stata poggiata la baionetta appena rinvenuta. All’imbocco di un cunicolo, invece, si trovava la scatola di cartone che conteneva un teschio e altre ossa umane che poi, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono state portate alla camera mortuaria del cimitero di Alano in attesa di una ricognizione del medico legale. Nei confronti dei due recuperanti, sprovvisti del necessario permesso regionale per l’attività di ricerca, sono scattate le sanzioni previste dalla legge 17 del 2008: multe (da 500 a 5 mila euro) e non denunce, poiché il reato è stato depenalizzato. Ma se uno se la caverà con un migliaio di euro di multa, l’altro - Primo Possamai, che non poteva allontanarsi da Nervesa - rischia ora di vedersi revocato l’affidamento ai servizi sociali. La sua posizione è stata “affidata” dalla Forestale ai carabinieri di Feltre che proseguiranno gli accertamenti.

L’attività di indagine della Forestale relativa alla ricerca di reperti della Grande guerra, comunque, non si può ancora considerare conclusa. E il comando provinciale di Belluno non esclude sviluppi, anche a breve.

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