A 12 e 13 anni realizzano modelli funzionanti di impianti di risalita

LIVINALLONGO

Piccoli tecnici degli impianti a fune crescono. Hanno dai 12 ai 13 anni ed una passione che non ci si aspetterebbe certo per ragazzi della loro età: quella per gli impianti a fune. Lorenzo Becker, Davide Waillant e Matteo Ruaz, a dispetto della maggior parte dei loro coetanei, preferiscono passare le loro ore ad imparare e a scoprire tutto quanto gira intorno al mondo di funivie, seggiovie e cabinovie piuttosto che davanti ad un computer o un videogioco. Un interesse così innato che li ha portati già a costruire da soli (o quasi) alcuni modellini, funzionanti.

«È gia da un po’ che io e Matteo abbiamo in comune questa passione», racconta Lorenzo, «insieme abbiamo costruito un modellino scala 1: 32 di un telemix (un impianto che è un mix tra una seggiovia ed una cabinovia, ndr) perché eravamo particolarmente attratti da questo tipo di impianto. Poi al gruppo si è unito anche Davide».

Così il terzetto ha unito forze, inventiva ed idee e ben presto ha messo in cantiere l’idea di realizzarne uno anche del funifor: come l’impianto che porta da Arabba al Portavescovo. Ma la produzione non si è fermata qui. Per dei veri appassionati non poteva mancare l’impianto a fune per antonomasia: la funivia. Davide, Lorenzo e Matteo ne hanno montata una lunga ben 40 metri sul passo Campolongo. Ma il loro obiettivo era riuscire ad allestire una mostra. E per questa hanno pensato di realizzare una riproduzione di una cabinovia ad otto posti, ovviamente con tanto di piloni e cabine. Tutti i modellini sono trascinati da un sistema semplice quanto ingegnoso di elastici ed un motorino elettrico a 12 volt.

«Un idea che ci ha aiutati a realizzare il nostro don Dario», rivela Lorenzo. Le stazioni sono in legno e polistirolo isolato che i tre ragazzi hanno costruito in gran parte da soli e con l’aiuto di alcuni tecnici degli impianti di Arabba. Hanno poi avanzato la proposta di allestire la mostra a Diego De Battista, presidente del gruppo Funivie Arabba, che ben volentieri ha messo loro a disposizione uno spazio all’interno della stazione di partenza del funifor che sale a Portavescovo. Insieme al modellino, i tre ragazzi hanno corredato l’esposizione con alcuni pannelli dove sono riportate varie notizie, informazioni e curiosità sul mondo degli impianti a fune ed alcune parti, come il morsetto di una seggiovia. Ogni giorno Lorenzo, Davide e Matteo fanno da guida per i visitatori. Che con stupore ed ammirazione osservano i modellini ed ascoltano le loro spiegazioni da tecnici ormai navigati del settore. E tutti fanno loro i complimenti.

Con una passione così grande non ci sono dubbi che i tre abbiano già chiaro cosa vorranno fare “da grandi”.

«Io vorrei fare il macchinista», dice Lorenzo, «perché mi piacerebbe poter comandare l’impianto. Davide invece l’ingegnere progettista di impianti. A Matteo interessa più la parte meccanica».

La mostra è aperta ogni giorno, escluso il lunedì, dalle 14: 30 alle 17 fino al 27 settembre. —



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