Zaia: «Sport, il Veneto ha storia e innovazione. Ora creiamo un network»

Sport e affari, campioni ed eventi, insieme a grandi nomi dell’impresa. Quattro giorni, dall’11 al 15 settembre, in cui l’asse che lega il distretto di Montebelluna, Belluno, Longarone e Cortina diventerà la Sport Valley, sulla falsa riga di quello che ha fatto anni fa l’Emilia, inventandosi la Motor Valley. È questo in sintesi lo Sport Business Forum, il neonato festival dedicato all’economia dello sport, che si candida ad essere un punto di riferimento nazionale per un settore industriale, quello sportivo che, secondo l’Osservatorio di Banca Ifis, nel 2022 ha generato 102 miliardi di ricavi impiegando circa 405 mila addetti.
L’intervista al governatore
Presidente Zaia lei ha introdotto il concetto di “Sport valley”. Può spiegare cosa intende e se sia davvero possibile realizzarla in Veneto?
«Il Veneto non è solo un luogo di produzione, ma è un luogo di idee, di innovazione, e di cultura sportiva. L’accezione “Sport valley” va intesa come una nuova business idea: l’estensione territoriale in cui una radicata cultura imprenditoriale veneta, che si è distinta nel corso degli anni per i processi innovativi, l’ampliamento delle dimensioni d’impresa, trova terreno fertile per creare sinergie con il mondo finanziario, quello della ricerca e dell’innovazione, con l’obiettivo di creare prodotti con tecniche di lavorazione mirate e uniche. Unendo forze e competenze, investendo anche nelle comunicazione di un distretto, quello dello Sport System, unico anche a livello internazionale».
Tradizione e innovazione fuse insieme, quindi.
«Pensiamo alle azienda nate ai piedi delle Dolomiti: le radici del distretto risalgono a tradizioni calzaturiere secolari, con una forte crescita post-bellica dovuta alla domanda di scarpe da montagna e, successivamente, scarponi da sci. Negli anni ’70, per primi al mondo hanno avviato l’introduzione dell’uso della plastica nella produzione di scarponi da sci, che ha rivoluzionato il settore, portando alla crescita esponenziale del distretto. Ora parliamo di colossi nella ricerca e nella produzione. Aziende internazionali, ma che hanno testa e cuore in Veneto».
Esistono realtà aziendali importanti in questo campo ma non molto conosciute. Come mai, secondo lei?
«Il Veneto è una terra che spicca per l’attitudine a innovare. Nella filiera della pelle, che alimenta anche le aziende sportive, detiene il primato del più elevato numero di brevetti. Ma quanti lo sanno? Questo per ribadire l’importanza della comunicazione e il ruolo di ambasciatori-testimonial delle aziende e dei brand veneti. Ad esempio, su Nordica si sono accesi i riflettori, quando Zeno Colò divenne campione del mondo di discesa libera e di slalom gigante nel 1950. Imprese come quella di Colò, e così pure della spedizione italiana del K2, nel 1954, con scarponi Dolomite, hanno contribuito a far conoscere il distretto, che ha calamitato l’attenzione di multinazionali dello sport. Oppure la Boscoscuro di Lugo di Vicenza, che compete nei più alti livelli del motociclismo mondiale grazie a ingegneri e tecnici dedicati allo sviluppo della moto da competizione. O i grandi brand che producono telai a biciclette: sono al centro delle cronache sportive. Trovo che in questo frangente, in cui la comunicazione e l’informazione viaggiano alla velocità della luce, sia necessario investire in attività di sponsorizzazione per legare il territorio e le aziende. Ne beneficiano entrambi».
È possibile creare un sistema per cui queste realtà siano tutte in collegamento?
«Un sistema di questo tipo rappresenterebbe un passo decisivo verso l’innovazione e la competitività a livello globale. Nel contesto del nostro Sport System in Veneto, un collegamento tra tutte le aziende potrebbe sfruttare a pieno la forza della rete, consentendo uno scambio continuo e virtuoso di informazioni, competenze e risorse. Immaginiamo un’infrastruttura digitale avanzata che permetta alle aziende del distretto di comunicare in tempo reale, condividere dati sui mercati, collaborare su progetti di ricerca e sviluppo, e coordinare le strategie di produzione. Questo tipo di network potrebbe includere piattaforme collaborative, spazi di coworking digitali, e database comuni accessibili a tutte le imprese del distretto».
Ma esiste un equilibrio tra lo sviluppo di queste realtà e la sostenibilità green?
«Assolutamente, esiste e deve esistere. In Veneto, abbiamo sempre creduto che crescita economica e rispetto per l’ambiente non siano obiettivi contrapposti, ma piuttosto due facce della stessa medaglia. Le aziende del nostro distretto sono state pionieristiche nell’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, nel miglioramento dell’efficienza energetica, e nell’uso di materiali riciclabili e biodegradabili».
Quale dev’essere, quindi, il modello di sviluppo?
«L’obiettivo è costruire un modello di sviluppo che sia inclusivo, intelligente e sostenibile, in cui l’innovazione non si limiti alla produzione di nuovi prodotti, ma coinvolga anche i processi produttivi, la gestione delle risorse e la salvaguardia dell’ambiente. Il concetto di “smart land”, che stiamo promuovendo in Veneto, è esattamente questo: un territorio che cresce in modo sostenibile, preservando il suo ambiente naturale e migliorando la qualità della vita dei suoi cittadini».
Come questo distretto Sport System può affrontare la crisi economica e la concorrenza internazionale?
«Le nostre azienda hanno risposto alla crisi economica e alla crescente concorrenza internazionale con una combinazione di ristrutturazione produttiva e diversificazione. Hanno investito in nuovi segmenti di mercato, come la produzione di calzature per il tempo libero e l’abbigliamento sportivo, andando ad esplorare anche nuovi mercati e forme di produzione, mantenendo però il know-how e le attività a più alto valore aggiunto nel Veneto».
Com’è la situazione dal punto di vista delle infrastrutture che riguardano lo sport, per esempio le ciclovie?
«In Veneto, la situazione delle ciclovie è molto avanzata, con una rete in continua espansione che si estende per circa 2 mila chilometri. La Regione ha investito significativamente nello sviluppo di infrastrutture ciclabili, riconoscendo l’importanza della bicicletta non solo come mezzo di trasporto sostenibile, ma anche come strumento di valorizzazione turistica e rigenerazione territoriale. Stiamo creando anche lavoro per tanti nuovi imprenditori, e molti di loro solo ragazzi».
Quale pensa possa essere la valenza dello Sport Business Forum?
«Lo sport, inteso nel suo concetto più ampio, rappresenta per il Veneto e per l’Italia una realtà imprenditoriale e occupazionale di grande impatto, e va valorizzata sempre di più. Questo forum credo debba dare uno spaccato dell’attività imprenditoriale, ma anche dell’impatto sociale dello sport. Ricordo, infatti, che il Veneto è stato riconosciuto quest’anno Regione europea dello sport e iniziative come queste devono saper amplificare il significato di questo riconoscimento, perché non rimanga una semplice targhetta da appendere al muro, ma esprima tutto il potenziale di un territorio che tra soli tre anni ospiterà un grande appuntamento Olimpico a distanza di 20 anni da quello di Torino e a 70 da quello di Cortina».
Sport Business Forum, l’evento

Sport Business Forum è l’evento di riferimento internazionale su tutti i temi legati all’economia dello sport: un luogo di incontro e confronto che vedrà protagonisti Big dello Sport, aziende e istituzioni di spicco dello sport system.
L’iniziativa si sviluppa sullo sfondo dei Giochi Olimpici Milano – Cortina 2026 come stimolo per cogliere l’occasione delle Olimpiadi e trasformarla in azioni concrete per la crescita dei valori e del valore dello sport, delle imprese e dei territori, rispecchiando l’essenza «metro-montana» della grande manifestazione a cinque cerchi Sport Business Forum è un progetto promosso da Confindustria Belluno Dolomiti e Confindustria Veneto Est; organizzato da Gruppo Nord Est Multimedia; con il contributo di Regione del Veneto – Veneto 2024 Regione Europea dello Sport, Camera di Commercio Treviso Belluno, Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi – Fondo Comuni Confinanti; con la collaborazione di Assosport, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Fondazione Cortina, Longarone Fiere, Fondazione Sportsystem
La prima edizione si terrà dal 11 al 15 settembre 2024 nelle sedi di: Montebelluna (TV), Longarone – Fiere (BL), Belluno (BL), Cortina d’Ampezzo (BL).
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