Radioterapia: meno sedute, stessa efficacia. Oggi si può
Nei centri di radioterapia d’avanguardia dotati degli opportuni macchinari e di professionisti esperti, è possibile ridurre in modo drastico le sedute di radioterapia, disegnata sulle caratteristiche di ciascuna persona in cura. Con vantaggi clinici e organizzativi.

I progressi fatti nell’ambito della cura delle malattie oncologiche, con l’avvento della medicina di precisione, sia in ambito medico che radioterapico, hanno portato ad un miglioramento sia dell’ aspettativa che della qualità della vita dei pazienti oncologici.
La moderna radioterapia è un trattamento sicuro ed altamente efficace che utilizza radiazioni ionizzanti, prevalentemente raggi X ad alta energia, per distruggere le cellule tumorali in modo mirato e selettivo. Può essere utilizzata da sola, o integrata ad altre tipologie di trattamento, sia di tipo chirurgico che chemio-immunoterapico.
La Radioterapia è un approccio terapeutico di cruciale importanza nel percorso di cura del 50-60% dei pazienti oncologici, anche se spesso poco nota. Un silenzio che rischia di alimentare dubbi e incertezze e di non far conoscere gli enormi progressi che la scienza radioterapica ha compiuto negli ultimi anni. Basti dire che oggi per il tumore alla prostata e alla mammella è possibile ridurre il numero di sedute radioterapiche da 15, a volte anche 30, a sole 3-5 sedute, con vantaggi significativi per i pazienti, e le loro famiglie, sia clinici sia logistici e lavorativi.
Simili protocolli radioterapici “brevi” non sono disponibili in ogni centro né sono applicabili a tutti i pazienti in modo indiscriminato. Per somministrare la stessa quantità di radiazioni del protocollo di cura standard in un numero di sedute contenuto serve alta tecnologia e un team multidisciplinare al cui interno ci sia un radioterapista oncologo esperto, le cui competenze consentono di disegnare la terapia più adeguata al singolo paziente in base alle sue caratteristiche, come il tipo di tumore, lo stadio, lo stato di salute generale e l’età, in base alle linee guida internazionali. “Grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro, il centro di Radioterapia oncologica dell’Ulss Dolomiti, di cui sono direttore, è stato di recente dotato di un moderno acceleratore lineare e dell’upgrade di quello già in funzione, entrambi integrati con software ad alta tecnologia, per realizzare trattamenti radioterapici di alta precisione in grado di offrire cure radioterapiche di ultima generazione”, spiega Alessandro Magli. “Abbiamo quindi potuto implementare un percorso di radioterapia stereotassica (SBRT) o radioterapia ablativa stereotattica (SABR), una tecnica radioterapica d’avanguardia che consente di somministrare con estrema accuratezza e precisione alte dosi di radiazioni a bersagli tumorali di piccole dimensioni provocandone la necrosi, cioè la morte dal punto di vista cellulare”.
La SABR non è invasiva e mantiene un’elevata efficacia, tanto da aver trovato applicazioni cliniche in diversi ambiti, da quello uro-oncologico (tumore della prostata, rene, vescica) al carcinoma mammario, fino ai tumori primitivi del polmone in stadio iniziale non candidabili a intervento chirurgico e per il trattamento delle metastasi. “La Radioterapia di Belluno è all’avanguardia a livello regionale e nazionale per il trattamento del tumore della prostata con l’erogazione di alte dosi di radiazioni in sole 3-5 sedute, al posto delle 27-28 eseguite precedentemente”, precisa Magli. “E abbiamo introdotto importanti novità anche per il trattamento del tumore della mammella: a pazienti selezionate in base alle linee guida, proponiamo l’irradiazione parziale del seno operato con radioterapia a fasci esterni. Le dimensioni limitate del campo di radioterapia e l’utilizzo della intensità modulata (IMRT) consentono di risparmiare i tessuti sani circostanti e il trattamento può essere eseguito in 5 sedute. Infine, ma non meno importante, è la tecnica innovativa implementata per il trattamento radioterapico sulla mammella ricostruita dopo una mastectomia, che risparmia la protesi o l’espansore, garantendo la stessa efficacia terapeutica con minori effetti collaterali rispetto alle tecniche di trattamento tradizionali”.
Radioterapia stereotassica ha importanti applicazioni anche nella cura del tumore polmonare, rappresenta infatti la metodica di eccellenza per la cura dei pazienti affetti da tumore del polmone inoperabile in stadio iniziale, e nel trattamento delle metastasi cerebrali,una delle complicanze più temibili in ambito oncologico, e in casi selezionati meningiomi, neuromi dell'acustico ed adenomi ipofisari. Ora i pazienti affetti da queste gravi patologie possono beneficiare di quest’arma efficacie, che si avvale di appositi sistemi di immobilizzazione dedicati, con definizione dei volumi da trattare direttamente su immagini neuroradiologiche di risonanza magnetica.
I recenti aggiornamenti tecnologici hanno consentito alla U.O.C. di Radioterapia Oncologica dell’Ulss Dolomiti di raggiungere altissimi livelli prestazionali, ma è essenziale la sinergia con le tutte le figure professionali coinvolte nei diversi percorsi oncologici multidisciplinari (GOM), che rappresentano uno dei punti di forza dell’Azienda ULSS1-Dolomiti, per garantirne la massima qualità in termini di sicurezza, appropriatezza, ottimizzazione, precisione e accuratezza.
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