La filiera della bicicletta nelle province di Treviso e Belluno

Tecnologia e design per un’eccellenza produttiva ben radicata in Veneto. Sempre più di rilievo il cicloturismo, modalità “lenta” per scoprire il territorio, purché non manchino i servizi a supporto

La Treviso Ostiglia è tra le ciclopiste più frequentate del Veneto
La Treviso Ostiglia è tra le ciclopiste più frequentate del Veneto

In Veneto andare in bicicletta è uno stile di vita consolidato nel territorio. La presenza di strutture ciclabili e la possibilità di poter vivere centri storici adibiti al transito esclusivo di pedoni e ciclisti è un motore che ha alimentato la passione e la voglia di muoversi utilizzando prevalentemente le bici. 

«La bicicletta è una passione particolarmente radicata in Veneto: basta vedere quanto festose diventano le nostre strade quando transita il Giro d’Italia – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, Mario Pozza - Ma dietro questa passione c’è una filiera economica di tutto rilievo che con questa “pillola statistica”, predisposta dal nostro Ufficio Studi, vorremmo mettere in evidenza. Per filiera economica intendiamo non solo le attività di produzione e assemblaggio di bici, ma anche la realizzazione di componentistica, accessori, abbigliamento per ciclismo, nonché le attività di noleggio e riparazione». 

Veneto e Lombardia primatisti nell’uso della bicicletta

«I dati ci impongono alcune approssimazioni, come spieghiamo nel report. Ma il fatto rilevante - sottolinea Pozza - è che questa filiera sostanzialmente si concentra in Veneto e Lombardia: in queste due regioni si concentrano i due terzi degli addetti in Italia dedicati alla produzione o assemblaggio di bici. Il Veneto conta quasi la metà degli addetti nazionali e risulta la prima regione in Italia per produzione di bici. Nella regione, come sanno gli appassionati, hanno sede tre notissimi marchi di bici da strada, tutti posizionati nell’alto di gamma».

«A Treviso - continua con i dati il Presidente - possiamo parlare di oltre 400 addetti dedicati alla filiera. A Belluno, contando anche un importante produttore con linee dedicate all’abbigliamento per ciclismo, arriviamo ad oltre 200 addetti».

L’importanza dell’ecosistema cicloturistico 

Dati che raccontano l’importanza della crescita del settore non solo dal punto di vista prettamente economico, ma anche da quello sociale in relazione alla creazione e all’aumento di posti di lavoro. Ad accrescere i numeri anche le attività non solo sportive o agonistiche, ma un incremento costante del cicloturismo, fiore all’occhiello dei territori nordestini.

«Notiamo peraltro che in crescita, negli ultimi anni, sono soprattutto le attività legate al noleggio di bici, al traino dell’espansione del cicloturismo. È un altro dato interessante - commenta Pozza – perché ci fa toccare con mano la stretta correlazione esistente tra l’andare in bici e la scoperta del territorio. Cosa che si può ben cogliere, fuori dai numeri, guardando ai tanti cicloturisti che frequentano le colline del Prosecco come anche le belle ciclabili Calalzo-Cortina e Auronzo-Misurina. Ma i numeri ci fanno capire l’importanza di questi investimenti: secondo alcuni studi i cicloturisti in Italia, coloro cioè che fanno della bicicletta il fine della loro vacanza, hanno raggiunto il ragguardevole numero di 2,4 milioni. A questi si aggiungono altri 5,1 milioni di turisti che durante le loro vacanze ricorrono alla bicicletta (propria o a noleggio). L’insieme di queste tipologie di turisti è in crescita a due cifre di anno in anno; il 56% sono stranieri; nel complesso i cicloturisti generano un fatturato ricompreso tra i 4,5 e i 5,5 miliardi di euro».

«Valori ragguardevoli. Ma questa spesa – precisa subito Pozza - tende a concentrarsi nei territori dove maggiormente ci sono strutture e servizi dedicati al cicloturista, in primis Trentino-Alto Adige. Questo è un messaggio importante che mi sento di dare ai vari attori che fanno promozione del territorio e si rivolgono anche a questo segmento di turisti. Al cicloturista piace un territorio con piste ciclabili in sede protetta, o quanto meno con percorsi indirizzati su viabilità minore, poco trafficata, ma ben segnalata; con servizi di noleggio e assistenza tecnica diffusa; con bike-hotel prenotabili via app, che incentivino l’inclusione dei nostri territori nei ciclo-viaggi a tappe. Con attività di ristoro che si affacciano direttamente sulle ciclabili, come ci insegna la San Candido-Lienz ma come si sta facendo anche sulla Calalzo-Cortina».

Un sistema, quello cicloturistico che deve essere alimentato e sostenuto soprattutto dal punto di vista strutturale: « Tutto questo mi porta a dire che il cicloturismo è in sé un eco-sistema, e che dunque va fatto crescere come tale per funzionare bene, per essere attrattivo, in collaborazione con gli enti locali e anche coinvolgendo le associazioni di appassionati – sottolinea Pozza - Il nostro territorio è attraversato ormai da importanti “greenway”: la ciclabile del Sile verso Jesolo, la ora completata Treviso-Ostiglia, le già menzionate ciclabili delle Dolomiti, una che porta direttamente sotto le Tre Cime di Lavaredo, l’altra nella Perla delle Dolomiti.

Il ciclismo a Sport Business Forum: Basso

«Tra salite e trionfi» è il titolo della conferenza in programma venerdì 13 settembre alle 21 al Teatro Buzzati di Belluno. Protagonista assoluto sarà Ivan Basso, che sarà intervistato da Antonio Simeoli. L'intervista, che prevede i saluti iniziali di Stefano Bellò, Amministratore Delegato di Clivet, punterà ad esplorare il suo percorso da atleta, le sfide e i trionfi che hanno segnato la sua carriera. Questo incontro offre uno sguardo unico su come le qualità di resilienza, strategia e passione siano fondamentali sia nel business che nello sport, permettendo anche delle riflessioni sul mondo del ciclismo. Potete partecipare iscrivendovi gratuitamente qui

Sport Business Forum è l’evento di riferimento sui temi legati all’economia dello sport: dalla dimensione economica del grande sport professionistico alla ricaduta sui territori delle grandi manifestazioni, dall’industria dello sport system al turismo sportivo, dall’innovazione alla finanza a sostegno delle imprese e della pratica sportiva.

Il ciclismo a Sport Business Forum: Cassani

Un altro incontro al festival organizzato da Nord Est Multimedia – qui il link al sito ufficiale – è dedicato agli eventi sportivi e alla generazione di economia sul territorio. Vedrà protagonista Davide Cassani, ex ciclista di punta, ora presidente dell’APT Emilia Romagna che dialogherà con Pietro Federico Delaini, amministratore delegato Bella Italia Spa e Stefania Demetz, autrice, esperta di eventi sportivi, già direttrice Coppa del Mondo di Sci in Val GardenaPatrick Romano, direttore generale DMO Bologna. L’incontro sarà moderato da Roberta Paolini, giornalista NEM e si terrà sabato 14 sette,bre alle 15 a Palazzo Fulcis di Belluno, per partecipare gratuiamente ci si può registrare qui 

Connettere il territorio con le infrastrutture

«Ma accanto a questi “assi” – è il parere di Pozza - va intensificata e valorizzata la trama delle interconnessioni: per esempio, tra la Valbelluna e Primolano, per agganciare i flussi, importanti, della ciclabile della Valsugana. Oppure fra Treviso e il Montello o i colli Asolani, collegamenti oggi penalizzati da una viabilità non certo “amica” dei ciclisti. Sono utili anche servizi di assistenza a chiamata (una e-bike scarica, un rientro affrettato da un temporale). Anche con Trenitalia bisogna fare dei ragionamenti - dice Pozza: perché è vero che negli ultimi anni il rotabile verso Belluno e Calalzo è migliorato. Però troppo spesso i posti disponibili per le bici sono ridotti e si vengono a creare situazioni imbarazzanti, che non ci fanno fare belle figure».

Strutture e investimenti che potrebbero diventare una risposta concreta all’overtourism: «In tempi di “sovraffollamento turistico” sulle solite località arcinote, come abbiamo letto per tutta l’estate, investire sul cicloturismo e sulle attività di supporto può essere una strategia vincente sotto più punti di vista - è il pensiero di chiusura del Presidente Pozza: attrazione di un segmento di persone che ama per definizione il “turismo lento” e tende dunque a trattenersi nei territori; promozione capillare delle diverse località, anche minori; destagionalizzazione dei flussi; sostenibilità; sviluppo di attività imprenditoriali a supporto. Insomma, ce n’è per tutti, se sappiamo fare squadra». 

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