Incidenti in Veneto: ecco le strade più pericolose e chi sono le vittime

Il report 2024 dell’Istat: nella nostra regione si sono registrati oltre 12.800 incidenti con 269 vittime. Scende il numero dei morti, crescono feriti ma meno che a livello nazionale

Il recupero di un'auto dopo un incidente stradale

Sono stati 12.864, con la morte di 269 persone e il ferimento di altre 17.221, gli incidenti stradali che si sono verificati nel 2024 in Veneto, secondo il report diffuso martedì 16 dicembre dall'Istat.

Rispetto al 2023, il numero delle vittime diminuisce in modo significativo (-12,9%), più di quanto si registri a livello nazionale (-0,3%). L'incremento dei feriti (+1,3%) e del numero degli incidenti (+0,7%), è inferiore rispetto a quanto osservato a livello Italia.

Nel lungo periodo, rispetto al 2010, il numero delle vittime mostra una contrazione rilevante: -32,1% in Veneto e -26,3% a livello nazionale.

Aumenta invece l'indice di lesività (il numero di feriti ogni 100 incidenti), da 133 a 133,9, mentre si riducono sia l'indice di gravità (rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) da 1,8 a 1,5, sia quello di mortalità, che passa da 2,4 a 2,1 decessi ogni 100 incidenti.

La provincia dove si verificano più incidenti è quella di Verona, seguita a ruota da Padova. Poco più dietro Venezia e Treviso.

Il report completo

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Le strade più pericolose

L'incidentalità risulta elevata lungo l'autostrada A4 (250, 11 morti e 466 feriti) e le strade statali 309 Romea (111, 8 morti e 211 feriti) e 14 Della Venezia Giulia (84, 5 morti e 137 feriti).

Gli incidenti più gravi si registrano sulla statale SS12 del Brennero, dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente i valori 13,3 e 8,1. L'indice di mortalità cresce nelle province di Padova e Treviso e diminuisce in tutte le altre.

I mesi più critici

Per quanto riguarda i periodi, a gennaio-aprile si sono registrati 3.794 incidenti (29,5% del totale) mentre tra maggio e settembre, per le vacanze, se ne contano 5.890 (45,8%), in cui hanno subito lesioni 7.976 persone (46,3%) e 131 sono decedute (48,7%). I mesi più critici sono stati luglio e giugno con, rispettivamente, il 10,2% e il 9,4% degli incidenti. Nei mesi di giugno e settembre si è registrata la più alta incidenza di vittime della strada, pari all'11,9% per mese.

Orari e luoghi degli incidenti

Il 79,2% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra mezzanotte e l'una (9,9 morti ogni 100 incidenti) e tra le 2.00 e le 3.00 (6,2 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera.

Il venerdì e il sabato si concentrano il 45,2% degli incidenti notturni, il 48,1% delle vittime e il 47,1% dei feriti. L'indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,4 decessi ogni 100.

Il 43% degli incidenti stradali è concentrato nei poli urbani. Considerando anche le aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai poli, si arriva al 92,3% del totale. Nei comuni delle aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 7,7% del totale regionale. Il numero delle vittime diminuisce rispetto al 2023 sia nei centri (-13,4%) che nelle aree interne (-9,4%).

Chi sono le vittime

Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (8 per 100 mila abitanti) e per quella di 65 anni e più (6,6 per 100mila abitanti).

I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 78,1% delle vittime e il 74% dei feriti; le persone trasportate il 10,8% dei morti e il 19,2% dei feriti; i pedoni l’11,2% dei deceduti e il 6,9% dei feriti. Il 46,7% dei pedoni deceduti per incidente stradale e il 29,2% dei feriti ha più di 65 anni.

Rispetto all’anno precedente, aumenta il tasso di lesività standardizzato: pari a 666,5 per la classe di età 15-29 anni; 452,3 per quella 30-44 anni

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