Bortolini: «La Canottieri ha riconquistato l’affetto della città»
La gioia del presidente dopo il trionfo di sabato contro l’Ischia che vale l’A2. «Ripagati tutti i sacrifici»

Soddisfazione e maggior sostegno economico. Gioia e capacità di saper programmare. Il presidente Alvise Bortolini ripensa a quanto vissuto sabato e sorride. Ma ora serve lo sguardo in avanti, il prima possibile. La Canottieri tornerà infatti a disputare un campionato tosto come l’A2. Per carità, parliamo della nuova terza serie nazionale e non più la seconda e i giocatori stranieri schierabili rimarranno un paio, ad ogni modo il livello andrà verso l’alto. Inoltre le trasferte si riveleranno più impegnative, uscendo dai confini triveneti. Senza considerare che l’entusiasmo tra i ragazzi potrebbe avere benefici in merito al numero di iscrizioni al vivaio. Urge pianificare la prossima stagione.
Presidente, cominciamo da quell’istante: tutti i ragazzi del vivaio invadono il campo alla sirena conclusiva. Un momento iconico…
«Davvero, splendido. Durante il campionato e i playoff è venuto a crearsi un legame speciale con la prima squadra. Il sabato i più piccoli non mancavano mai e trovarsi tra qualche anno lì in campo rappresenta il loro sogno. Di questi tempi, consentire alle giovani generazioni di vivere emozioni reali e autentiche rappresenta una rarità. Noi ci siamo riusciti».
La promozione ripaga tanti sacrifici.
«Senza dubbio. Dà loro un senso, rimettono per così dire in pace rispetto all’impegno e al lavoro che ogni persona mette a disposizione nei confronti della causa. Anche non fossimo stati promossi, la partecipazione emotiva delle ultime settimane ce la saremmo ricordata».
Oltre 600 persone al vostro fianco in un fine settimana dove molti erano al mare.
«Abbiamo riconquistato l’affetto della città e della nostra gente. È tra le punte di massima soddisfazione guadagnate dalla Canottieri nella propria storia».
Cosa servirà in futuro?
«Godiamoci la festa un paio di giorni, dopo di che occorre cominciare subito ad organizzarsi. Aumentando l’impegno sportivo, avremo bisogno di supporto dirigenziale e magari una ridistribuzione dei compiti. Dopo di che, sarebbe bello maggior sostegno da parte di nuovi sponsor. In fondo qui c’è sia un ambito sportivo e di immagine, visto che torniamo a portare il nome di Belluno in varie regioni d’Italia, e sia il valore sociale dell’investimento in un settore giovanile entusiasta. Chi c’era sabato se ne è accorto eccome».
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