Bernardi: «Una scuola per rimanere in serie A»
BELLUNO
«Avessimo avuto dal Comune di Belluno almeno lo spazio, non dico il Palabocce strutturato, avremmo anche noi il nostro bocciodromo, anche spendendo soldi per la ristrutturazione, senza doverlo sempre rimarcare». Il presidente del Bocce club Belluno di serie A Aldo Bernardi torna sulla questione degli spazi a disposizione dei bocciofili. E rilancia l’idea di dare vita ad una scuola bocce: «Si potrebbe risparmiare qualche soldo per investire nell’impianto se la Cavarzano facesse, visto che ha l'impianto, una scuola bocce per poi poter collaborare, ma siccome non hanno né la voglia né il tempo, se vogliamo la A, che è un prestigio non solo per la Bocce club ma per tutta Belluno, dobbiamo solo pagare i giocatori, altrimenti addio. Sarebbe ora che anche il Comune faccia finalmente un bando per vedere chi ha voglia di lavorare». Per quanto riguarda proprio il pagamento dei giocatori «se non si fa così a Belluno la serie A non potrebbe mai approdare visto che anche le squadre della A del Veneto e della Lombardia, della Liguria e del Piemonte non avrebbero nemmeno loro la serie A».
«Il bocciodromo è comunale», aggiunge il giocatore e dirigente del Bocce club, Giulio Pellegrina, «ammiro quanto fatto dal Cavarzano, ma questo è il normale impegno che rientra nel rispetto di un accordo contrattuale. Chi, come il Bc Belluno, utilizza la struttura, paga costi richiesti dal gestore senza obiezioni. Con rammarico, le scuole sono state coinvolte poco». —
NP
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