Operaio cadde e morì nel silo del vino, condannato titolare

(ANSA) - ALGHERO, 02 DIC - La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro la condanna a un anno di reclusione per omicidio colposo, inflitta dalla Corte d'appello di Sassari a Pietro Delogu, proprietario dell'azienda vitivinicola "Tenute Delogu", nella Nurra di Alghero, per la morte di Paride Meloni, l'operaio agricolo ucciso dalle esalazioni di anidride carbonica dopo essere caduto all'interno di un silo per la fermentazione del vino, nel settembre del 2017. Delogu, difeso dagli avvocati Nicola Lucchi e Pantaleo Mercurio, era stato assolto in primo grado "perché il fatto non sussiste". Sentenza poi ribaltata dalla Corte d'appello di Sassari nel dicembre dello scorso anno. Secondo la sentenza dei giudici d'appello, confermata dalla Cassazione, Delogu, in qualità di presidente del Cda della Tenute Delogu, è responsabile di omicidio colposo per avere lasciato che Meloni facesse le operazioni di manutenzione del silo da solo, non assistito da un altro operaio che avrebbe potuto prestargli soccorso immediatamente dopo la caduta e quindi salvargli la vita. A Delogu erano contestate anche una serie di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, violazioni che sono cadute in prescrizione e per le quali non è stato quindi sanzionato. L'8 settembre 2017 Paride Meloni era salito su una scala e aveva raggiunto la sommità del silo, a un'altezza di oltre 3 metri, per eseguire delle manutenzioni sul boccaporto del vaso vinario. Aveva perso l'equilibrio ed era scivolato, restando con la testa e il tronco incastrati all'interno del silos. Dimenandosi aveva cercato di liberarsi, ma dopo circa due minuti aveva perso conoscenza a causa delle esalazioni di anidride carbonica ed era morto in pochi istanti. Delogu è stato condannato anche al risarcimento economico della famiglia di Meloni, costituitasi parte civile con l'avvocata Maria Giovanna Marras. (ANSA).
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