Teatro in Comelico, al via venerdì con i «Vanzetti»
A S. Stefano e a Dosoledo, cinque spettacoli fino al 6 novembre

Jean Luis Sappè interprete dei «Vanzetti» lo spettacolo che andrà in scena venerdì a S. Stefano
SANTO STEFANO DI CADORE.
«Autunno a teatro in Comelico»: questo il nome della nuova rassegna teatrale che il Comune di S. Stefano e la Biblioteca di Comelico Superiore col Gruppo Musicale di Costalta propongono da ottobre a dicembre. Gli spettacoli si terranno al Cinema Piave di S. Stefano e alla Sala Polifunzionale di Dosoledo, con ingresso libero. Si comincerà venerdì (alle 21) al cinema Piave con il "Gruppo Angrogna" delle Valli Valdesi del Piemonte che metterà in scena "I Vanzetti" e si proseguirà nella stessa sala il 15 ottobre, sempre alle 21, con "La notte di Salem" del Gruppo alpagota "I Sequeris". Ci si sposterà quindi a Dosoledo, nella Sala Polifunzionale, per altri tre spettacoli, sempre alle 21: il 23 ottobre il Gruppo Musicale di Costalta presenterà "Distanze - Teatro-canzone tra arte e diversità", il 30 ottobre sarà la volta de "I Comelianti" con "Letture teatrali" ed infine il 6 novembre chiuderà la rassegna il gruppo "Lavori in corso" di Pieve di Cadore con "...ne parliamo a cena". Per quest'ultimo spettacolo sarà necessaria la prenotazione al 347 1963304. C'è molta attesa per il primo spettacolo presentato dal Gruppo Teatro di Angrogna, comune di neanche 1000 abitanti in Val Pellice, in provincia di Torino, storico centro della Chiesa Valdese. Fondato nel 1972 da Jean Louis Sappè e da sua moglie Maura Bertin, il Gruppo è noto per il forte impegno politico e sociale di tutti i suoi spettacoli. Il dramma "I Vanzetti" è in due atti, nelle lingue piemontese, occitana e italiana, e porta la firma dello stesso Sappé, con la consulenza storica di Lorenzo Tibaldo e la regia di Claudio Raimondo. Presentato ufficialmente in Francia e Danimarca, lo spettacolo rievoca la tragica vicenda di uno dei due anarchici italiani, Bartolomeo Vanzetti, che con Nicola Sacco venne mandato, innocente, alla sedia elettrica 83 anni fa da un tribunale di Boston. Una ferita non ancora rimarginata, portata in scena attraverso la rilettura della corrispondenza intercorsa tra Bartolomeo Vanzetti e la sorella Luigina, interpretati da Jean Louis e Marisa Sappè. (w.m.)
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