“Via crucis”, operazione restauro

Limana, il Comune ha deciso di intervenire sul percorso della Madonna di Parè

LIMANA. Degradati dal passare del tempo e dalle intemperie a cui sono esposti, i 14 capitelli della Via Crucis della Madonna di Parè versavano in condizioni critiche quando il Comune ha iniziato a metterci mano. L'operazione di restauro conservativo è scattata pochi giorni fa, e riporterà i capitelli all’antico splendore.

«I lavori interesseranno sia la struttura che i quadri contenuti all'interno», spiega il sindaco di Limana, Mario Favero. «I quadri sono stati asportati e verranno restaurati da alcuni professionisti, mentre altri interverranno sui capitelli».

Si tratta di sistemare i cancelli che li chiudono, di tinteggiare la parte muraria e di ricoprire i tetti con un pannello in alluminio opaco, per evitare infiltrazioni di umidità pericolose per la conservazione dei manufatti. Preziosi, vista la loro collocazione (sono sul sentiero Buzzati, molto frequentato anche dai turisti) e la loro storia.

La realizzazione del sentiero della Via Crucis risale al 1842, in concomitanza con i lavori di restauro che interessarono la chiesa della Madonna di Parè, punto d'arrivo del percorso. Per incrementare la pratica devozionale nel piccolo santuario, l'allora cappellano di Limana, don Giuseppe Sandi, fece ampliare la strada d'accesso proveniente dal villaggio di Giaon, collocandovi ai lati 14 capitelli con le stazioni della Via Crucis. Il trascorrere del tempo e le due guerre mondiali che devastarono anche la Valbelluna lasciarono tracce indelebili sui manufatti, che erano in legno, e che nel 1946 vennero ricostruiti, in muratura. Ognuna delle 11 frazioni del Comune si prese cura del rifacimento di un capitello, i tre rimanenti vennero ripristinati grazie all'intervento di due famiglie limanesi. A realizzare i dipinti collocati nelle nicchie fu il pittore Luigi Vardanega.

Dalla metà del secolo scorso di tempo ne è passato, e ai capitelli serve un bell'intervento di restauro. Il costo è di 18.245 euro, coperti da fondi Gal (12.320 euro) e dal Comune (5.925 euro). «È un intervento importante», conclude il sindaco, «non solo perché molto atteso dalla popolazione, ma anche perché va a riqualificare dei manufatti che fanno parte della nostra storia».

Alessia Forzin

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