“Tutti in Campo” chiude i battenti

Oggi festa di metà Quaresima e addio dell’associazione “sfrattata” dall’Usl

CESIOMAGGIORE. Il percorso dell’associazione Tutti in Campo termina oggi, con la festa di metà Quaresima. Da oltre dieci anni il sodalizio presieduto da Carla Viale ha svolto gratuitamente attività a favore degli ospiti delle strutture ex psichiatriche di Pullir e della popolazione residente nella logica dell’integrazione, gestendo il bar bianco e garantendone l’apertura sette giorni su sette.

L’ultimatum dell’azienda sanitaria che ha cominciato a richiedere la consegna dei locali alla fine dell’anno scorso determina lo scioglimento dell’associazione.

Oggi, con l’ultima festa organizzata per gli ospiti, i volontari saluteranno tutti, essendo venuto meno il presupposto per continuare l’attività. Un’attività non solo legata alla gestione dello spaccio dove si sono servite solo bevande analcoliche, da qui la definizione di bar bianco. Ma soprattutto all’organizzazione di iniziative e manifestazioni che contribuissero alla coesione fra ospiti ex psichiatrici e residenti e che richiamassero anche i parenti di questi ultimi.

I volontari del sodalizio, pur manifestando rammarico per la fine di un impegno lungo dieci anni, comprendono le ragioni dell’Usl che ha bisogno di rientrare degli spazi per realizzare un alloggio adeguato da destinare a uno degli ospiti più problematici. Ma non nascondono il dissenso nei confronti della dirigenza strategica che non ha indicato o proposto un’alternativa per non far mancare agli ospiti, una quarantina in tutto, la motivazione di uscire dalle quattro mura delle strutture per raggiungere un luogo di socialità.

Per questo avevano interessato anche i sindaci di Feltre e di Cesio per richiamare l’attenzione sul problema della salute mentale in genere e sulla opportunità di garantire sul territorio degli spazi dedicati alla socializzazione e alla “riabilitazione” di ospiti altrimenti confinati lontani dagli occhi lontani dal cuore.

Nel piano di ristrutturazione della psichiatria, una parte di ospiti, quelli più anziani che ormai da anni non manifestano più disturbi ingestibili del comportamento, è stata collocata nelle case di riposo. Altri, sono stati trasferiti a Feltre.

A Pullir sono state attivate due comunità estensive per gli ospiti più giovani, quelli con età attorno ai 64 anni, e per le nuove cronicità. Dai 180 ospiti progressivamente trasferiti a Pullir una decina di anni, fra decessi e nuove collocazioni, si è rimasti a una quarantina di pazienti. Ma per loro, oggi, l’associazione Tutti in Campo organizza la festa d’addio nel centro aggregativo in odore di smantellamento. Alle 15 il gruppo "Vece voci" intonerà i motivi indimenticati. A seguire il rinfresco e il pozzo di San Patrizio.

Laura Milano

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