Torna “Sposarsi a Fodom” via libera al rito civile anche in alberghi e rifugi

L’INIZIATIVA
Progetto “Sposarsi a Fodom”, il Comune apre anche ad alberghi e rifugi per celebrare il rito civile. In questi ultimi tempi si sono moltiplicate in municipio le richieste di coppie che chiedono di potersi dire il fatidico “sì” in altre sedi che non siano il “freddo” ufficio dello stato civile. In realtà a Fodom questa opportunità c’è già dal 2013, quando l’allora Amministrazione Ruaz, su proposta dell’assessore alla cultura Daniela Templari, aveva previsto di poter celebrare nozze con rito civile anche tra le storiche e suggestive mura del castello di Andraz.
Già nell’autunno ci fu la prima cerimonia e da allora quasi ogni anno l’antico maniero viene scelto da qualche coppia in cerca di una location particolare. Ma, si sa, i tempi cambiano e con loro anche la fantasia ed i desideri dei futuri sposi, sempre alla ricerca di un luogo unico per quel giorno. La legge però in questo senso è piuttosto rigorosa e prevede che la cerimonia civile possa essere celebrata solamente nell’ufficio della stato civile, che normalmente si trova nella sede municipale. Per spostarla l’amministrazione deve approvare un’apposita delibera, che va inviata anche al prefetto. Come condizione la norma richiede che la nuova “ambientazione” abbia carattere di “ragionevole continuità temporale”. Questo per evitare il possibile proliferare di luoghi usati magari per una sola volta.
Tante possono essere le motivazioni per decidere di sposarsi tra queste montagne. Perché è il luogo dove gli sposi si sono conosciuti, o quello scelto da sempre dalla famiglia per le ferie. O semplicemente perché, passandoci per caso, si è rimasti incantati dai luoghi. Dal Pordoi al Campolongo al Falzarego, dal Burz al Portavescovo, passando per la montagna del Cherz; nella vallata fodoma non mancano certo i rifugi in luoghi da favola, tra pascoli e montagne stupende. Così come alberghi e strutture ricettive moderne.
Un’opportunità che l’amministrazione ha deciso di sfruttare in chiave di valorizzazione del territorio, ma che diventa anche economica: ha pubblicato dunque un avviso rivolto a tutte queste strutture con l’invito a inviare una manifestazione di interesse. Viene richiesto di mettere a disposizione un locale adatto alla cerimonia tramite un contratto di comodato d’uso con il Comune. Per ogni cerimonia il gestore dovrà predisporre un tavolino per la firma dell’atto pubblico, quattro sedie per sposi e testimoni ed una per il celebrante. I costi a carico degli sposi da corrispondere al Comune saranno definiti più avanti. Quelli per eventuali buffet, aperitivo, pranzo o accompagnamento musicale dovranno, ovviamente, essere concordate con la struttura. I moduli per le domande si possono scaricare dal sito del Comune. —
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