Sciatore scivola e si schianta sul cannone

ARABBA. Dritto contro un cannone sparaneve. Un 65enne sciatore trevigiano di Carbonera è caduto rovinosamente ieri mattina, lungo la pista Fodoma del comprensorio di Arabba, e la sua corsa incontrollata e sempre più veloce è terminata contro un cannone sparaneve. L’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Martino, dove i medici si sono riservati la prognosi. Mario Bettiol si è come accartocciato sulla struttura che in gergo si chiama giraffa, protetta da alcuni materassini di sicurezza.
È stato l’amico che stava sciando con lui lungo una pista nera (difficile) e, per di più, chiusa per ghiaccio dalla società di gestione Safmo a lanciare l’allarme. I primi ad arrivare sul luogo dell’incidente sono stati gli agenti del Soccorso piste della polizia, che per raggiungere il ferito prima di uno dei due muri hanno dovuto liberarsi dagli sci e indossare i ramponi. Quando sono arrivati, l’hanno visto in condizioni molto preoccupanti, con il sangue che gli usciva dal naso e da un orecchio, pertanto gli hanno prestato le prime cure, in attesa dell’arrivo del Suem 118. L’elicottero giallo non poteva atterrare in quelle condizioni ambientali e ha utilizzato il verricello per portare il ferito a bordo e trasportarlo al pronto soccorso. Bettiol è arrivato cosciente, ma sofferente e, quindi, è stato intubato, prima degli esami necessari.
Radiografie e tomografia assiale computerizzata avrebbero rilevato un buon numero di fratture, dal cranio alle gambe e anche un’emorragia cerebrale. Indispensabile il ricovero nel reparto di Rianimazione, dove i medici hanno riscontrato soprattutto un forte trauma al capo e al volto, riservandosi la prognosi. Non ci sarebbero stati ancora interventi chirurgici e il paziente non è fuori pericolo. Bisognerà anche vedere come ha passato la notte.
Mario Bettiol vive a Pezzan di Carbonera. È un pensionato, dopo una vita di lavoro come meccanico. Sposato con figli e grande appassionato di sci, chi lo conosce lo descrive come una persona discreta e perbene. Ieri si è cimentato su una pista spazzata dal vento, lunga due chilometri e 800 metri, con un dislivello di 804 e una pendenza media del 30 per cento e massima del 56.
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