Sagan, un fenomeno con i piedi per terra

FONZASO. Lo spettacolo di Peter Sagan e di Vittorio Brumotti ieri a Fonzaso. La Manifattura Valcismon, storica azienda feltrina leader a livello mondiale nell’abbigliamento per il ciclismo (con i marchi Sportful e Castelli) e per gli sport invernali (Sportful per lo sci di fondo, Karpos per lo sci alpinismo) ieri ha infatti ospitato il “Sagan Day”. Una giornata dedicata allo slovacco Peter Sagan, fuoriclasse del ciclismo internazionale, fresco di titolo mondiale (lo ha conquistato a Richmond, Stati Uniti, lo scorso settembre) e vestito Sportful da inizio 2015, da quando cioè difende i colori della Tinkoff Saxo, una della corazzate del circuito World Tour. Con Sagan, a Fonzaso sono arrivati anche Vittorio Brumotti, stella di “Striscia la Notizia” a bordo della sua bike trial, e Paolo Bettini, due volte iridato, campione olimpico ad Atene 2004 e vincitore di diverse classiche.
Visita all’azienda. Come già il “Contador day” dell’aprile 2014, il “Sagan day” di ieri, dedicato ai rivenditori di Sportful, è stato l’occasione perché maestranze e negozianti potessero conoscere da vicino Peter e perché quest’ultimo potesse a sua volta vedere dove e come nasce l’abbigliamento che indossa. Visita all’azienda, dunque, per Sagan, Brumotti (evoluzioni in bicicletta tra i diversi reparti per lui) e Bettini: i tre, accompagnati dal patron Giordano Cremonese, hanno visitato lo stabilimento dove le maglie dei campioni del ciclismo vengono pensate, progettate e realizzate. Hanno anche potuto dialogare con il personale, informandosi sui dettagli delle diverse fasi della lavorazione. «Un bellissimo gruppo di lavoro, quello di Sportful» ha affermato Sagan durante la visita. «Questa giornata è la conferma di quanto ho già potuto sperimentare durante l’anno: non solo l’azienda fornisce materiale ottimo ma, anche, ti supporta in maniera costante, venendo incontro alle tue esigenze e facendo tesoro dei tuoi consigli».
La bellezza dell’iride. Per Sagan, Brumotti e Bettini quella di ieri è stata anche una giornata di interviste. Nello show room di Manifattura Valcismon i tre hanno risposto alle domande di Paolo Mei, speaker degli eventi targati Gazzetta dello Sport. «Con la conquista della maglia iridata a Richmond ho coronato un sogno che avevo fin da bambino» ha spiegato Sagan. «Certo è una responsabilità in più il titolo mondiale e molti dicono che peserà. Non so se questa maglia sarà pesante: so però che sarà molto bello indossarla».
Un funambolo con i piedi per terra. Ad accompagnare Sagan c’era Giovanni Lombardi, professionista negli anni Novanta e Duemila (al suo attivo anche un titolo olimpico nella corsa a punti su pista, a Barcellona 1992) e ora suo procuratore. «Sagan rappresenta la figura del ciclista moderno, capace di vivere con impegno massimo la sua professione ma capace anche di vivere la vita che c’è al di fuori delle due ruote» ha affermato Lombardi. «Come atleta piace perché è sempre protagonista, anche quando non vince. E piace anche come uomo perché è simpatico ed esuberante. Ma con i piedi per terra. E, paradossalmente, dopo il titolo mondiale con i piedi per terra lo è ancora di più».
La bici è un trip. «La bici da corsa? È un trip!», ha detto Brumotti. «Ti permette di fare evoluzioni, di fare chilometri, di spostarti in maniera ecologica. Soprattutto, è giovane. Ed è spettacolo».
Sfida a calcio in bicicletta. Al termine della mattinata, c’è stato spazio proprio per lo spettacolo: una partita di bike-soccer tra Sagan e Brumotti, con Bettini in porta. Il risultato? Parità. Con tanto divertimento e tante risate.
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DEL SAGAN DAY ALLA SPORTFUL
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