Legnaia abusiva? Trascorsi i termini
Longarone. L’eventuale reato è prescritto ma si trattava solo di due pali e di un pezzo di lamiera

LONGARONE. Due pali e una lamiera: non una legnaia da abuso edilizio. E comunque l’eventuale reato è prescritto per i longaronesi Serena e Livio De Cesero.
La giustizia ci ha messo troppo tempo per arrivare in fondo al procedimento penale. Eppure il pubblico ministero Rossi aveva chiesto una condanna e due mesi di arresto e 9 mila euro di ammenda per ciascuno dei due imputati. Mentre la lunga arringa dell’avvocato Barzon si era conclusa in prima battuta con la richiesta di assoluzione, in seconda con quella di prescrizione e in terza con quella di non doversi procedere per particolare tenuità del fatto.
L’accusatore dei due era il Comune di Longarone, ma a quanto si sa la segnalazione era partita da un vicino di casa. Nel luogo solo una decina di anni prima c’era una baracca, che è stata demolita sulla base di un’ordinanza dello stesso Comune. I De Cesero, padre e figlia, avevano bisogno di tenere la legna al riparo e l’uomo ha trovato il sistema. Nell’esame dell’imputato, non ha nascosto di aver provato un senso di meraviglia nel ritrovarsi in tribunale per una cosa del genere. Non pensava certo di aver fatto qualcosa di contrario alla legge. In fondo si trattava di un paio di bastoni piantati nel terreno con la lamiera appoggiata. Nessun basamento, niente di definitivo, di conseguenza non ci doveva essere alcun bisogno di un permesso a costruire e di un’autorizzazione antisismica. La donna ha aggiunto l’assoluta buona fede da parte del genitore, per il resto si recava in quella località sopra il paese solo nei fine settimana e non è in grado di aggiungere molto altro che già non si sappia.
Al di là d tutto, bisognava fare prima. L’eventuale reato è caduto in prescrizione, di conseguenza non è più procedibile, sempre ammesso che si trattasse di un abuso edilizio.
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