Le maschere lignee tornano con la Gnaga

Da domani a domenica grande festa a Fornesighe Il tema del concorso dei volti di legno è “Il bestiario” 

Val di Zoldo. Tutto è pronto per il fine settimana dedicato alla Gnaga. Da domani a domenica torna a Fornesighe il 29° Concorso dei volti lignei dei carnevali di montagna oltre al tradizionale corteo della “Gnaga”.

Dal 1990, l’Associazione Al Piodech Zoldan ha deciso di far rinascere dalle “ceneri” l’evento nato nel lontano 1897, una ghiotta occasione per riscoprire la tradizione della scultura lignea, vera e propria protagonista della kermesse.

Naturalmente, la Regina di questo fine settimana resta la rassegna dei volti lignei dei carnevali di montagna che festeggia la 29ª edizione. «Il concorso», puntualizza il presidente dell’Associazione Al Piodech Zoldan, Giovanni Giacomelli, «è aperto a tutti e gli autori di questi piccoli capolavori devono rappresentare figure e personaggi della cultura popolare. Il tema di quest’anno, facile e fantasioso allo stesso tempo, è “Il bestiario”. I lavori saranno visionati e giudicati da una giuria formata da personalità della cultura e artisti. C’è anche una giuria popolare».

Fornesighe è il palcoscenico ideale del Carnevale. Sembra che il tempo si sia fermato nell’incantevole borgo della Val di Zoldo. Per tre giorni il borgo si mostra ai visitatori facendo dei suoi abitanti altrettanti attori. Nelle viuzze si potranno ammirare i personaggi di “fil di ferro” con vestiti essenziali (vecchi panni che raffigurano tradizioni e mestieri di un tempo). Ecco quindi nelle strade lo “Squarador”, “quello che trascina la luoda”, “la donna che porta il ledam”.

Tantissime le manifestazioni nei tre giorni di festa, con il piatto forte rappresentato dalla sfilata domenicale del corteo di maschere della “Gnaga”, una vecchina sotto il peso di una gerla, dalla quale spunta il volto sorridente di una giovane fanciulla. Il corteo sarà preceduto dal “Matazin” che, ricoperto da campanacci, darà la sveglia al paese, e dagli sposi, che si recano in chiesa a celebrare un doveroso matrimonio riparatore. La “Gnaga”, simboleggia l’inverno (la vecchina) che porta la primavera (il nuovo).

Altri momenti importanti la premiazione delle maschere, la dimostrazione di sculture in legno (in primis Pompeo De Pellegrin), il laboratorio creativo per i bambini delle scuole primarie a cura di Vincenzina Dorigo, la gastronomia, la giocoleria e altro. Funziona il servizio navetta da e per Ciamber. —

Mario Agostini



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