La neve ghiacciata non si scioglie più: allora serve il “segone”

Il piccolo paese non ha mezzi per interventi puntuali Spesso è la “fantasia” dei cittadini a fare la differenza

DANTA

C’è anche chi decide, in attesa del disgelo, di tagliare la neve ghiacciata col “segone”. Accade a Danta, dove si è messo all’opera Gianantonio Maddalin Santin (pensionato, classe 1954) davanti a casa, in via Santo Stefano 1.

«Col piccone», spiega, «avrei fatto molta più fatica, mentre così la taglio a blocchi, che poi carico sulla mia ape e butto nei campi. Di neve ne è venuta giù davvero tanta, qui si è accumulata a causa della pulizia delle strade e dei tetti; ci ho pensato e poi ho deciso che questa era la soluzione migliore».

«Quest’anno abbiamo avuto almeno cinque metri di neve», conferma il sindaco Ivano Mattea, «fra inizio dicembre e fine di gennaio. Neve molto pesante, la prima, poi ha piovuto e si è ghiacciata; quindi quella che è rimasta nelle zone in cui non abbiamo potuto liberare il terreno adesso forma dei grandi blocchi di ghiaccio».

Per liberare il paese dalla neve l’Amministrazione stima di aver speso oltre 40.000 euro, usando mezzi propri come una pala ed un Unimog (fuoristrada) forniti di vomero; inoltre ha acquistato anche una fresa da mettere sulla pala.

«La fresa ha lavorato tantissimo», prosegue Mattea, «ma è chiaro che i mezzi gestiti dall’unico operaio comunale non sono stati sufficienti. Allora abbiamo dovuto fare ricorso anche a ditte esterne, soprattutto per i momenti di maggiore difficoltà».

Danta è un piccolo Comune di 400 abitanti, ma le strade anche qui vanno liberate subito ed al meglio, per consentire il transito in sicurezza; quest’anno le condizioni sono state veramente difficili, sia per raggiungere il paese e sia per attraversarlo. Poi la tanta neve che è stata spalata si è ammucchiata negli slarghi, come davanti alla casa di Maddalin.

«Una volta», ricorda il sindaco, «ciascuno portava via la neve per conto proprio, con le slitte, e la si smaltiva fuori paese. Adesso le pale liberano subito le strade, ma inevitabilmente si formano dei mucchi qua e là, dove c’è spazio. Poi si attende il disgelo. Al momento abbiamo avuto qualche giornata calda, fino a toccare i 20 gradi, ma dove non batte il sole la neve rimane e ciascuno cerca di fare come può. Di certo questi enormi blocchi di ghiaccio li smuovi solo con una pala meccanica, o con un po’ di fantasia, come ha fatto Gianantonio. La pioggia caduta anche ad alta quota, come qui a Danta, fra la prima e la seconda nevicata di dicembre», dice ancora il sindaco, «ha impedito al terreno di ghiacciare e ci ha creato parecchi problemi: intanto c’è il rischio di slavine; poi noi abbiamo avuto due pali della luce che si sono inclinati perché la neve spingeva e lo zoccolo di terra sotto, non essendo ancora gelato, ha ceduto. Adesso si aspetta il disgelo, ma non credo prima di un mese». —



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