Inps, diminuisce il numero dei disoccupati «Ma ora fermiamo la fuga dei giovani»

Aumentano le aziende private e pubbliche, calano le imprese artigiane e del commercio. Diminuiscono anche i disoccupati, che nel 2018 hanno raggiunto quota 4.135, pari al 4,35% della forza lavoro bellunese. Sono alcuni dei dati che rientrano nel bilancio dell’attività dell’Inps di Belluno 2019, resi noti ieri mattina da Valerio Zannin, presidente del Comitato provinciale dell’istituto previdenziale. Il bilancio sociale ha confrontato alcuni dati relativi al triennio dal 2016 al 2018.
obiettivo lavoro
«I dati relativi alla disoccupazione evidenziano una certa dinamicità della nostra economia, segno che c’è una leggera ripresa», sottolinea Zannin. «Se nel 2016 i bellunesi disoccupati erano 6.002 (6,20%), nel 2018 sono scesi fino a raggiungere quota 4.135 con un calo del 31% rispetto al 2016. Per contro l’occupazione è salita di poco, passando dai 90.740 bellunesi con un impiego del 2016 ai 90.842 del 2018, con un incremento pari allo 0,11%».
Il maggior incremento di assunzioni ci sono state nel privato: dai 57.417 lavoratori del 2016 siamo passati ai 60.053 del 2018, con un incremento di 3 mila persone (+4,6%). Bene anche il settore pubblico: qui i dipendenti, nel triennio considerato, sono passati da 12.335 a 12.765, con un incremento del 3,5%). Passando alla Naspi (l’indennità di disoccupazione), nel 2019 le domande sono state 20.500.
Le ispezioni
Nel 2018, le visite ispettive eseguite sui luoghi di lavoro per verificare i versamenti contributivi delle aziende per i loro dipendenti hanno portato ad accertare mancati versamenti per 997.536,09 euro, un dato in diminuzione rispetto a quanto accertato due anni prima (1.164.434,11 euro). «La nostra attività ispettiva», precisa la direttrice dell’Inps di Belluno, Gabriella Bond, «vede anche il coinvolgimento dell’Ispettorato del lavoro e di personale che arriva direttamente dalla regione, visto che il numero dei nostri ispettori è ridotto all’osso. Ad oggi, infatti, abbiamo solo una di queste figure». Ogni anno le ispezioni si concentrano su particolari aziende. «Negli ultimi due anni abbiamo preso in esame soprattutto le cooperative, che sono società molto dinamiche», conclude la direttrice, «è necessario seguirne l’attività attraverso i vari passaggi di proprietà, in modo da tutelare i dipendenti».
le imprese
È un quadro di luci e ombre quello che riguarda le aziende. Se il settore privato sostanzialmente tiene e registra un lieve aumento dal 2016 al 2018 (+1%, da 5.461 a 5,514 imprese), calano le aziende artigiane (-4,7%) che passano dalle 6.392 del 2016 alle 6.089 del 2018 (-300). In forte crisi il commercio: qui le aziende perse dal 2016 al 2018 sono state 543 (da 7.459 a 6.916, -7,3%). Positivo il numero di nuove imprese iscritte nel triennio di riferimento: dalle 365 del 2016 si è giunti alle 422 del 2018.
«A tutto questo si aggiunge la nuova tendenza, quella che vede i giovani in fuga dal territorio», sottolinea Zannin, che evidenzia come la popolazione bellunese sia passata nel giro di un anno dai 205.781 residenti del 2017 ai 204.900 del 2018. «Un’emorragia che, a tutti i costi, dobbiamo arginare». —
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