Fulcis, le stanze segrete aperte al pubblico

Sabato 25 e domenica 26 opportunità di visitare il Camerino D’Ercole e Villa Sandi Zasso a Maras
Di Martina Reolon

BELLUNO. La stanza "segreta" di Palazzo Fulcis e una delle più note, e certamente la più scenografica, tra le residenze nobiliari costruite in Valbelluna.

La delegazione del Fai di Belluno partecipa all’iniziativa nazionale "Giornate di primavera" e, per l’occasione, aprirà le porte di due veri e propri tesori che normalmente sono chiusi al pubblico. Da una parte, nel cuore di Belluno, il Camerino d’Ercole, nel quarto lato della nuova sede del museo Fulcis; dall’altra, a Maras di Sospirolo, Villa Sandi - Zasso, uno splendido connubio tra natura, architettura e paesaggio.

Le "Giornate di primavera" si svolgeranno sabato 25 e domenica 26 marzo. Se per il Fondo ambiente italiano nazionale si tratta delle "nozze d’argento", visto che l’evento è arrivato alla sua 25ma edizione, per la delegazione bellunese è un appuntamento che si rinnova dal 2013, anno in cui il Fai è stato ricostituito in provincia.

«In ogni edizione abbiamo superato le mille presenze, nel 2015 avvicinandosi alle 2 mila», fa presente Erminio Mazzucco, capo delegazione di Belluno. «Sono tantissimi i bellunesi che vogliono scoprire i luoghi del proprio territorio che costituiscono degli scrigni di bellezza. Ma non mancano le persone che arrivano da fuori provincia».

Di sicuro interesse i luoghi inseriti nel programma di quest'anno. «Il Camerino d'Ercole, insieme all’alcova, è una delle stanze più preziose del Fulcis», sottolinea Adriano Barcelloni Corte. «Un sontuoso salottino che si trova nel lato attualmente ancora di proprietà privata e che, grazie alla collaborazione con proprietari, gestione del museo e Fondazione Cariverona, potrà essere ammirato da chi parteciperà alle giornate». Il Camerino, chiamato anche "Sala di Ercole", è sul lato nord del palazzo, quello che si affaccia su via Carrera. Realizzato attorno al 1704, è completamente ornato da preziosi stucchi barocchi ad altorilievo, di Bortolo Cabianca, che incorniciavano diverse opere di Sebastiano Ricci.

«La più spettacolare, posta a soffitto, era la "Caduta di Fetonte", mentre alle pareti trovavamo "Ercole al bivio" ed "Ercole e Onfale"», aggiunge Barcelloni Corte. «Queste tre opere sono conservate ora al Fulcis. Ci auguriamo che l’evento del Fai possa essere una spinta per riportarle nella loro sede originaria». Dal canto suo, Villa Sandi-Zasso, in località Moldoi a Sospirolo, è una delle poche in Veneto ad aver mantenuto intatto il suo contenuto paesaggistico. «La visita riguarderà l’importante complesso della villa, ma anche le chiesette di San Pellegrino e San Biagio», sottolinea Caterina De March. «Si tratterà di un vero e proprio excursus storico: dall’epoca longobarda al Medioevo, arrivando all'Ottocento e a Carlo Zasso, che nella villa ha lasciato segno della sua vena artistica». E l’area in cui sorge la Villa si fa custode di vicende storiche che l'hanno preceduta e poi attraversata. «Si pensi ai ritrovamenti longobardi di Moldoi», spiega Mauro Vedana. «Nel 2010 è stato individuato un antico insediamento, sconosciuto e mai citato nelle storie e tradizioni locali, ancora oggetto di studio». Per il Camerino d'Ercole l’apertura, sia sabato che domenica, è dalle 9.30 alle 18; ultima visita alle 17.40 e ingresso a piccoli gruppi, con prenotazioni il giorno stesso al Fulcis. A Villa Sandi-Zasso si potrà accedere, in entrambe le giornate, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; ultimo ingresso alle 17. Info: www.giornatefai.it.

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