«È solo l’inizio nel 2018 bloccheremo tutti i quattro passi»

CORVARA. «Chiudere al traffico motorizzato solo passo Sella e soltanto un giorno alla settimana, è un po’poco. Dobbiamo fare di più, se non vogliamo che altre località alpine ci superino». Michil...
CORVARA. «Chiudere al traffico motorizzato solo passo Sella e soltanto un giorno alla settimana, è un po’poco. Dobbiamo fare di più, se non vogliamo che altre località alpine ci superino». Michil Costa, l’albergatore di Corvara, che promuove un turismo lento e silenzioso, lo ha ripetuto anche domenica, alla Maratona dles Dolomites Anzi, augurandosi che dal prossimo anno tutti i passi possano sperimentare la medesima opportunità di chiusura. Ma è quanto Federico Caner, assessore regionale al turismo del Veneto, proprio non mette in conto. «Il Veneto non è d’accordo con queste misure. L’abbiamo già comunicato a Bolzano e a Trento. Se il prossimo anno la Regione verrà coinvolta, reagiremo da par nostro. La mobilità è un diritto e non possiamo mettere a rischio le attività commerciali», afferma Caner. Il quale, tuttavia, è d’accordo per una parziale sperimentazione, uno o due giorni l’anno.


Ma Costa, che più di ogni altro ha insistito per le limitazioni del traffico, va oltre con l’immaginazione. «Quello di domani è un primo risultato che valuto positivamente nella speranza che sia l’inizio di una nuova era. Già la chiusura del Sella porterà a una riduzione del traffico motorizzato anche sugli altri tre passi». Obiettivo per il prossimo anno? «Chiusura di tutti e quattro i passi intorno al gruppo del Sella, ovvero Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena. Dal lunedì alla domenica», spiega Costa. «L’idea potrebbe essere una chiusura nella fascia tra le 10 e le 13 o le 11 e le 14. Su questo si può discutere. Una regolamentazione di questo tipo sarebbe più facile da comunicare e comunque riuscirebbe a conciliare le esigenze di tutti: di chi vuol salire in bici, a piedi o con il bus navetta con quelle di automobilisti e motociclisti. Questi ultimi potrebbero approfittare del blocco del traffico intorno a mezzogiorno per fermarsi un po’sui passi, entrare nei locali, mangiare qualcosa, guardarsi intorno e ammirare il panorama».


Caner rimanda al mittente questi ragionamenti. Raccoglie e rilancia le analisi preoccupate e il no rotondo dei 79 albergatori, ristoratori, rifugisti dei passi. «Ma», insiste Costa, «dobbiamo avere il coraggio di fare certe scelte, se vogliamo un turismo di qualità. In diverse località alpine si sta discutendo sulla chiusura dei passi: noi non possiamo permetterci di rimanere indietro. È innanzitutto una questione di tutela dell’ambiente, ma anche degli interessi economici degli operatori turistici. Secondo lei a un turista che scelga di venire in vacanza nel cuore delle Dolomiti, piace essere svegliato dal rombo di 700 moto che passavano di qui per andare ad un raduno? E la chiusura a fasce orarie al traffico motorizzato, ci consentirà di intercettare un “nuovo” tipo di ciclista»
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