Domani a Can Sec i fuochi votivi per San Giovanni

PEDAVENA. Sono fuochi votivi, quelli che risalgono a tradizioni pagane e in epoca cristiana alla mistica del tardo medioevo, quelli che saranno accesi a Can Sec, appena sopra Santa Susanna di...

PEDAVENA. Sono fuochi votivi, quelli che risalgono a tradizioni pagane e in epoca cristiana alla mistica del tardo medioevo, quelli che saranno accesi a Can Sec, appena sopra Santa Susanna di Pedavena (che si raggiunge facilmente dalla strada per Croce d'Aune), domani sera. Ad occuparsi del rito solenne, che celebra il culto di adorazione stabilito dalla chiesa cattolica con la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù, sono gruppi di fedeli e di amici provenienti da varie località del feltrino.

I fuochi votivi di domani sera, che celebrano religiosità popolare, tradizione e cultura, natura e rispetto per l’ambiente e il creato, devozione e pietà popolare, montagna ed escursioni, si terranno appunto in luogo libero e aperto al pubblico, adibito a prato, controllati e in sicurezza per intere famiglie con bambini anche piccoli.

L’origine di quest’usanza risale a tradizioni pagane, interpretate poi nel medioevo. Il fuoco è, del resto, un elemento di molti riti e religioni, ripreso dalle tradizioni alpine. I “fuochi” del Sacro Cuore e i “fuochi” di san Giovanni rientrano nella grande tradizione già precristiana dei fuochi del solstizio d’estate, che cade in questo periodo. Una tradizione che è venuta però a diminuire in seguito alla cristianizzazione del territorio e quindi, definitivamente, a seguito dell’abuso che ne fece il nazionalsocialismo.

Gli organizzatori ricordano che a breve distanza da Santa Susanna, vi è il capitello di san Giovanni Battista, santo patrono di Pedavena. I ‘fuochi’ di san Giovanni si usava accenderli il 24 giugno sul monte Avena, strategico da sempre: dominante sulla valle Serpentina, dal Feltrino all’Alpago, passando per il Bellunese. Attraverso la triangolazione con il Miesna, era possibile comunicare con la fortezza di Quero, a sud, e con il passo di Celado, a ovest.

La Chiesa cercò di rimpiazzare i fuochi del solstizio con questi, del Sacro Cuore e di san Giovanni, riuscendovi, ma come spesso accade anche numerose usanze pagane furono interpretate. Nella devozione popolare sono infatti molteplici i riti, soprattutto di purificazione e fecondità, attestati attorno ai “fuochi” di san Giovanni. Si citano a mo' di esempio anche alcuni simpatici proverbi in dialettale veneto: “San Giovanni col su' fogo el brusa le strighe, el moro, e 'l lovo” (San Giovanni con il suo fuoco, brucia le streghe, il moro ed il lupo).(l.m.)

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