Consorzio turistico, spiraglio per il futuro

FALCADE. Il Consorzio turistico è morto, ma si è aperto uno spiraglio per il dopo.
L’assemblea dei soci del Consorzio turistico Val Biois, svoltasi mercoledì a Falcade, ha visto le dimissioni in blocco dei sette componenti del cda guidato dal presidente Giulia Serafini. Una decisione già annunciata nei giorni scorsi sia dalla stessa Serafini che dal vicepresidente Fulvio Valt, il quale aveva attaccato il Comune innescando una polemica che oggi trova una dura risposta del sindaco Michele Costa.
«Il Consorzio turistico è morto», dice Serafini, «purtroppo senza gli aiuti della Regione, con il Comune che fa quello che può e con i soci che hanno lasciato non si poteva fare altrimenti». Serafini ci tiene però a sottolineare quanto è stato fatto negli ultimi dieci anni di “vacche magre” sia sotto il profilo della promozione che sotto quello del risanamento dei conti. «Ci siamo ritrovati con dei debiti pesanti», spiega, «siamo riusciti a rendere un mutuo di 130 mila euro e abbiamo dimezzato un debito di 160 mila euro. L’opera non è stata completata, ma insomma abbiamo chiuso il bilancio con un passivo di appena 2 mila euro».
Il presidente dimissionario è il primo a sperare in una rinascita di un soggetto che faccia la promozione in un paese che vive di turismo. «Beh», spiega, «noi eravamo in sette, ma attorno c’è tanta altra gente che può impegnarsi. Il Comune ha detto che si farà carico di verificare se ci sono le possibilità per proseguire sotto un’altra forma, ma il paese deve crederci altrimenti non ha senso».
Il sindaco di Falcade, Michele Costa, conferma la volontà dell’amministrazione comunale di non rinunciare a un ente di riferimento per la promozione turistica. «Staremo a vedere cosa chiede il territorio», spiega il primo cittadino falcadino, «siamo già al lavoro per organizzare incontri e stabilire contatti. Io non penso solo a Falcade, ma a tutta la Valle del Biois».
Il sindaco, intanto, si vede però costretto a difendere l’operato del Comune criticato da Fulvio Valt, ex vicepresidente del Consorzio e consigliere comunale di minoranza, per il disinteresse mostrato circa le sorti del consorzio.
«Se il Consorzio ha visto troppe defezioni e troppo poca coesione tra i consociati», dice il sindaco Costa, «è davvero troppo facile darne la colpa al Comune. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione tutto quel che era nelle sue possibilità, anche se le sue risorse economiche, come noto a tutti, sono davvero poca cosa».
«Valt non crede opportuno e doveroso», aggiunge il sindaco, «ricordare che il Consorzio ha finora beneficiato di una sede più che prestigiosa all’interno dell’edificio municipale, in comodato d’uso gratuito, con spese di elettricità e riscaldamento totalmente a carico della comunità. Né si ricorda che nella presente stagione invernale è stato messo a disposizione per la sistemazione della pista da fondo, gestita dal Consorzio, un idoneo mezzo meccanico, carburante compreso ed in qualche giorno anche l'operaio comunale ha collaborato ai lavori».
Costa boccia poi l’idea di Valt di destinare al consorzio i proventi della tassa di soggiorno sia perché finora è entrata nelle casse comunali solo la metà dei soldi previsti, sia perché sarebbe ingiusto che una tassa richiesta a tutte le attività del comune andasse a sostenere un ente che rappresenta una minima parte di esse.
L’ultima stoccata del sindaco è sulla questione del progetto “Alpine Pearls”. «Valt dica quali sono», attacca Costa, «i reali costi di adesione al progetto, quali i costosi investimenti sul territorio che una tale scelta comporterebbe e quali dunque i relativi onerosi esborsi annuali». (g.san.)
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