Battaglione Val Cismon, presente

SANTO STEFANO. «Una giornata splendida, meglio di ogni altro anno, davvero tanta gente, una cosa straordinaria». Andrea Cavalli, originario di Vicenza e residente a Fontanafredda (Pordenone), è uno degli alpini che hanno fatto parte del battaglione Val Cismon e che domenica si sono ritrovati a Santo Stefano per una visita alla caserma Carlo Calbo presso la quale qualche decennio fa hanno prestato il servizio militare. Sono arrivati da tutto il Veneto, ma anche da Torino, La Spezia, Como.
«E' stata davvero incredibile la partecipazione», fa eco Paolo Montagner, imprenditore auronzano, alla guida della Pai Cristal Italia di Domegge ed anche lui alpino, «eravamo oltre 160, compresi i familiari, non ci aspettavamo così tanta gente». «Siamo tornati indietro di 40 anni», commenta commosso Davide Mei di San Biagio di Callalta, «e sono riaffiorati i ricordi, gli aneddoti, le tante giornate vissute insieme. Alla fine tutti ci siamo dati appuntamento al prossimo anno perché è stato davvero molto bello». La giornata si è svolta secondo il programma, con il ritrovo alle 9 davanti alla caserma Carlo Calbo, eccezionalmente aperta grazie ai Carabinieri, la cui compagnia ha sede in quella che una volta era la palazzina degli ufficiali. Poi, dopo la visita ai locali dismessi della caserma («quanta pastasciutta che ho mangiato qui», commentavano i vecchi commilitoni davanti ai fornelli) e le foto di rito, il gruppo si è trasferito al Cìcimitero militare per deporre una corona di alloro ed ascoltare Paolo Tonon, vice sindaco di Santo Stefano ed appassionato cultore della storia locale, che ha ricordato il tempo della Grande Guerra in Comelico. E' stato poi portato un mazzo di fiori nel cimitero civile sulla tomba del capitano Fabio Provedani, comandante del battaglione deceduto in servizio, all'inizio degli anni '70, a causa di una malattia; quindi gli alpini hanno “invaso” Santo Stefano alla ricerca dei ricordi di gioventù. Ad attenderli, nella sede Ana, il presidente Alfredo Comis ed un simpatico aperitivo; e poi, verso le 12,30 pranzo ufficiale al Krissin. «Per molti», ricorda Montagner, «il Krissin ha rammentato serate passate lietamente in pizzeria, perché era uno dei locali attivo già allora e molto apprezzato». Il “rompete le righe” è arrivato verso le 15.30, fra risa, pacche sulle spalle ed anche qualche commozione; negli occhi dei commilitoni molti hanno rivisto, infatti, la loro giovinezza spensierata. Ma dopo l'arrivederci, da subito la rimpatriata è proseguita, postando foto e video sulla pagina Facebook del “btg. Alp. Arr. Val Cismon” (Battaglione Alpini d'Arresto Val Cismon) che riunisce molti di questi alpini in congedo. Commenti, saluti, il rammarico di qualcuno che non ha potuto presenziare, ma almeno attraverso il web ha potuto rivedere gli amici di una volta. E per tutti un impegno, ma soprattutto un desiderio. «Rivederci il prossimo anno ancora qui», dice Luigino Cracco, uno degli organizzatori, «e sono convinto che saremo ancora di più dei tantissimi che c'eravamo questa volta».
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