Arten, il parco è pronto ma non si può inaugurare

FONZASO. Dopo la rinuncia quasi certa alla centralina idroelettrica sul torrente Cismon, decisa dal sindaco Furlin al termine di un lunghissimo e inutile inseguimento di un documento sempre nuovo nel labirinto della burocrazia, e dopo lo stop della Soprintendenza all'ampliamento del cimitero di Arten che resta in emergenza per carenza di spazi (niente prefabbricato all'aperto, l'ente di tutela vuole i loculi interrati), si aggiunge la mancata inaugurazione del parco giochi della frazione. Attesa da un anno e mezzo, la cerimonia non si è ancora potuta organizzare perché la ditta che ha eseguito i lavori è fallita e le carte sono finite in mano al curatore fallimentare.
Almeno l'area verde completata nel 2011 è a norma ed essendo pubblica e non recintata, viene utilizzata regolarmente dalle famiglie. L'inconveniente è che l'edificio in legno con i servizi igienici resta chiuso. Ancora documenti, insomma. L'assessore Gianvittorio Lucaora allarga le braccia, demoralizzato: «Andiamo di male in peggio», attacca. Da una parte «la burocrazia ci frena», dall'altra «mancano i soldi per i lavori. Quello che abbiamo è solo la buona volontà». Che purtroppo non basta, se per esempio «la Soprintendenza non ci permette di fare l'intervento che sarebbe logico (come detto, il camposanto del paese ha bisogno di ampliarsi visto che i loculi sono in esaurimento, ma non po' farlo allargando il perimetro perché attorno ci sono case e strade, e all'interno l'area individuata dall'amministrazione è stata bocciata dall'ente di tutela)». Inoltre, «le persone che chiedono aiuto sono sempre di più». E per fortuna che c'è qualcuno pronto a dare una mano ai concittadini più in difficoltà: «Un privato ha regalato un po' di legna per il fuoco, che insieme agli alpini abbiamo portato a chi ne aveva bisogno per riscaldarsi dal freddo».
Tornando allo spazio verde di Arten, costruito per dare un luogo di aggregazione ai giovanissimi con i loro genitori, rimasto a lungo nel cassetto dei sogni del Comune che non riusciva a scalare la graduatoria dei finanziamenti, è stato finalmente portato a termine a fine estate 2011. Poi la beffa: «Il parco giochi non si può inaugurare, né intitolare a nessuno perché le carte sono in mano al curatore fallimentare», spiega l'assessore Lucaora, che non si capacita dei tempi della burocrazia: «I lavori sono stati completati da oltre un anno». Quantomeno «è tutto a norma (anche la pavimentazione per evitare cadute traumatiche), l'area è aperta e i bambini ci vanno». Complessivamente, la superficie sfiora i 3 mila 500 metri quadri, compresi i parcheggi. Quella che al momento rimane inutilizzabile è la casetta in legno con due bagni. Non proprio un optional.
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