Agenzia delle entrate, Casagrande va a Mestre

. Il sindaco di Pieve, Giuseppe Casagrande, è al lavoro per scongiurare la chiusura dello sportello dell’agenzia delle entrate, fissata per il 27 settembre. Questa mattina alle 10. 30, nella sede dell’ente, a Marghera, il primo cittadino incontrerà il direttore regionale Pierluigi Merletti.
Casagrande sarà accompagnato nell’occasione dal presidente della Magnifica, Renzo Bortolot, da una delegazione di sindaci del Cadore e da una dell’Ascom.
«Avevamo invitato a partecipare anche l’ordine dei commercialisti della provincia di Belluno che però, pur supportando la causa, ha dato forfait essendo impegnato in altro», ha spiegato Casagrande.
Il sindaco nei giorni scorsi aveva già inviato una lettera al direttore provinciale dell’agenzia delle entrate, Eugenio Amilcare, «lettera alla quale non ho ricevuto risposta; ma, visti i tempi ristretti, non escludo che possa arrivare nei prossimi giorni. Resta il fatto che la chiusura dello sportello di Pieve sia un’ingiustizia, non solo per Pieve ma per tutto il territorio di montagna. A Pieve infatti fanno riferimento Cortina e la Valboite, tutto il Centro Cadore ma anche la val Comelico e Sappada. Basta questo riferimento geografico per comprendere la gravità di una eventuale chiusura che, ritengo, sia ancora possibile scongiurare».
Il sindaco ha già studiato una serie di azioni alternative che verranno sottoposte oggi a Merletti. «La motivazione della chiusura riportata nella comunicazione inviatami è da rimandare a questioni puramente economiche», ha aggiunto Casagrande, «l’agenzia delle entrate lamenta una insostenibilità dello sportello basandosi sul numero dei dipendenti e quello dei clienti. Intanto mi preme sottolineare che l’ufficio è ospitato all’interno del palazzo municipale e per questo non è previsto il pagamento di un affitto. Se poi il problema è il costo del personale, basterebbe ridurre i giorni di apertura, magari limitandola a tre finestre settimanali, oppure ridurre il numero di dipendenti al servizio di Pieve. A mio avviso le soluzioni non mancano, serve però tanta buona volontà da parte di tutti i soggetti interessati perché la chiusura dello sportello rappresenta l’ennesima perdita di un servizio importante per un territorio come quello montano alla prese con molti problemi».
Intanto una prima, seppur parziale risposta alla mobilitazione cittadina sembrerebbe essere arrivata: la chiusura dello sportello di Pieve, inizialmente in programma nei primi giorni di settembre, è stata posticipata a fine mese, nello specifico al giorno 27.
«All’incontro di Marghera abbiamo voluto coinvolgere più soggetti del territorio cadorino», ha aggiunto Renzo Bortolot, presidente della Magnifica, «abbiamo infatti invitato tutti i sindaci, oltre ad Ascom e all’ordine dei commercialisti della provincia di Belluno, ritenendo, queste, le componenti maggiormente coinvolte nella vicenda. Indipendentemente dalle risposte che otterremo a Marghera, intendiamo proseguire sulla strada intrapresa senza indugi, convinti della necessità di mantenere sul territorio un servizio di questo tipo». –
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