A 54 anni dal Vajont rinascerà la chiesetta
ERTO E CASSO . Dopo 54 anni rinasce la chiesetta di San Martino, distrutta dall’onda del Vajont e mai ricostruita: la posa della prima pietra avverrà domenica 8 ottobre, a poche ore dall’anniversario...

ERTO E CASSO . Dopo 54 anni rinasce la chiesetta di San Martino, distrutta dall’onda del Vajont e mai ricostruita: la posa della prima pietra avverrà domenica 8 ottobre, a poche ore dall’anniversario della tragedia.
In quell’occasione l’architetto Carla Sacchi illustrerà ai presenti il progetto: si tratterà di un memoriale che cerca di riprodurre il più fedelmente possibile la struttura originaria a cui la popolazione del luogo era devotissima (la chiesetta sorgeva ai piedi dell’omonima frazione di San Martino, una delle borgate più colpite dalla sciagura in termini di vite umane perse).
La cerimonia è fissata per le 11 e ci si attende una folta partecipazione di autorità, compresi assessori e consiglieri regionali. Del resto la giornata è storica visto l’alto valore simbolico dell’iniziativa.
«Il tempietto è una delle ultimissime opere che ancora non aveva ricevuto “giustizia” dopo più di 50 anni dalla sua distruzione – ha commentato al proposito il sindaco di Erto e Casso, Fernando Carrara – Siamo felicissimi dell’evento. È una sorta di rivincita nei confronti della tragedia e un modo per voltare un’altra pagina. Il Vajont deve essere ricordato dalle nuove generazioni e costruzioni come quella di San Martino renderanno indelebile la memoria dell’accaduto».
Contento per l’imminente avvio dei lavori anche il parroco, don Eugenio Biscontin, che da tempo si prodiga con una raccolta fondi. Si cerca di racimolare il necessario per arredare la struttura sacra e sistemare le aree esterne.
Sino ad oggi fedeli e emigranti del paese hanno contribuito notevolmente al progetto e una donazione è giunta persino dagli Stati Uniti d’America.
«Ma certamente sarà ben accetto chiunque volesse aiutarci, magari per aver conosciuto la tematica del Vajont sui libri e averne compreso il senso», ha detto qualche settimana fa il sacerdote.
Prima dell’apertura ufficiale del cantiere, don Biscontin celebrerà una funzione religiosa nella chiesa parrocchiale di Erto. Il momento rappresenterà l’inizio delle commemorazioni del disastro, in agenda per l’intera giornata del 9 ottobre.
Qualche anno fa, nelle vicinanze di San Martino, è stato inaugurato il ponte di Cerenton: anche questo manufatto venne spazzato via dall’onda di fango. Il viadotto consentiva di by passare il bacino idroelettrico e è stato ripristinato dopo decenni di richieste e qualche polemica.
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